NAPOLI – Il 27 marzo il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha firmato l’ordinanza “lungomare plastic free“. L’ordinanza, come da nome, sarà attiva su tutta la zona del lungomare, dalla località Pietrarsa fino alla località La Pietra. Dal 1° maggio fino al 30 settembre 2019 sono previste multe fino a 500 € per chi userà prodotti monouso in plastica né biodegradibile né compostabile. Intanto arrivano direttive anche dall’UE: Stop alla plastica monouso entro il 2021. (Leggi anche: Saltwater Brewery, il birrificio che nutre i pesci e non li uccide)
“Lungomare Plastic Free”, l’ordinanza
Il sindaco di Napoli, insieme alla “delegata al mare” Daniela Villani, liberano il lungomare di Napoli dalla plastica. L’ordine è di non utilizzare, fornire e commerciare alcun genere di manufatto monouso in plastica, a uso alimentare, non biodegradabile e non compostabile. Tale divieto è rivolto innanzitutto agli esercizi commerciali dell’area. La decorrenza sarà dal 1° maggio 2019. I trasgressori avranno una sanzione da 25 € a 500 € (come stabilito dall’art. 7 bis del D. Lgs. 267/2000). Gli spiaggianti quindi dovranno riorganizzare le loro abitudini. L’ordinanza li invita a
- rinunciare alla plastica monouso;
- favorire la riduzione del consumo degli imballaggi in plastica;
- non abbandonare plastica sulle spiagge e nel mare;
- segnalare il mancato rispetto della presente ordinanza agli organi di polizia giudiziaria.
Trash Challenge: la sfida social che ripulisce il mondo
Oltre il lungomare: la Strategia europea sulla plastica
- a ridurre la produzione di rifiuti di plastica e rifiuti marini;
- a rendere riciclabili tutti gli imballaggi di plastica;
- ad arrestare il consumo della plastica monouso non biodegradabile;
- a contrastare la dispersione nell’ambiente.
Il ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare ha implementato un programma di trasformazione “Plastic free“. Si chiede inoltre alle Pubbliche Amministrazioni regionali di intraprendere azioni dirette al raggiungimento dell’obiettivo prefissato. A tale richiesta hanno già aderito l’isola di Capri, Ischia e il Parco Nazionale del Vesuvio.