Polizia in protesta per le pensioni: discriminati dall’Inps e pronti a manifestare

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Polizia protesta pensioni: la pensione degli agenti della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria è più bassa rispetto alle altre forze dell’ordine. La differenza sta nell’applicazione dell’aliquota. Per i poliziotti ammonta al 2,33 per cento, a dispetto del 2,44 per cento applicata alle altre forze. La domanda che sorge spontanea è dunque la seguente: perché i poliziotti – per l’INPS – valgono meno dei Carabinieri, dei vigili del fuoco, degli ex forestali e dei vigilanti degli istituti privati?

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Polizia protesta pensioni: i motivi della discriminazione

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A fare da portavoce all’istituenda Associazione Pensionati della Polizia di Stato “Antiochia” è Pasquale Fiorini. L’associazione è intitolata a Roberto Antiochia, autista del vice-questore Ninni Cassarà, ucciso da un commando di mafiosi. Fiorini così commenta la questione: “Mamme che hanno indossato la divisa per anni, che hanno rischiato di non tornare a casa a crescere i loro figli, adesso prendono una pensione iniqua. Con il silenzio di tutti i sindacati di polizia”.

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Polizia protesta pensioni: le origini e gli sviluppi della querelle

consiglio di stato, processo ciro grilloLa querelle sulla discriminazione del trattamento pensionistico per i poliziotti inizia due anni e mezzo fa. Ad allora infatti risale il ricalcolo contributivo per i neo pensionati. Secondo Fiorini: “Il 2,33 per cento non è l’aliquota corretta. Ci siamo rivolti al Tar per la previdenza complementare che non ci è mai stata riconosciuta e applicata. Segue la diffida all’INPS per ottenere il 2,44 per cento sulle pensioni. A Strasburgo, abbiamo inviato una denuncia per discriminazione e danno subito con la legge di bilancio 183/2021”. Inoltre, l’Associazione ha diffidato il ministero della Funzione Pubblica e quello degli Interni per il ricalcolo corretto.

Il governo nel 2021 doveva mettere un tampone su tutto il comparto sicurezza e soccorso pubblico. È presto detto: ai poliziotti, in quiescenza antecedentemente la data del 31.12.2021, che vantavano una retribuzione contributiva al 31.12.1995 inferiore a 18 anni (col sistema misto) viene riconosciuta un’aliquota pensionistica del 2,44 per cento a partire dal 1° gennaio 2022. Mentre per gli appartenenti agli Ordinamenti militari è riconosciuta la retroattività. Questo significa che a parità di data di pensionamento i poliziotti riceveranno solo aggiornamento della pensione a partire da gennaio 2022. Invece, per le altre forze di polizia, questi riceveranno gli arretrati dalla data di pensionamento. In pratica, è stata negata alla Polizia di Stato la retroattività come adeguamento pensionistico.

Il contenzioso alla Corte dei Conti 

pulizia covid-19 calabria autodichiarazione, concorso cancellieri esperti decreto legge pasqua, riforma giustizia processo penale, processo clan mascitelli reddito cittadinanza, cina magistrato robot, polizia protesta pensioniIl 24 novembre 2021 un dipendente della Polizia dello Stato e a un agente della Polizia Penitenziaria portano l’Inps davanti alla Corte dei Conti. Alla Corte spetta, difatti, la giurisdizione nelle materie di contabilità pubblica, pensioni civili, militari e di guerra. Entrambe le controversie avevano ad oggetto la rideterminazione del trattamento pensionistico. L’avvocato di difesa dell’INPS ha giustificato la differenza di trattamento tra Polizia e Carabinieri nella mancata corrispondenza tra i compiti svolti. Nello specifico – sostiene l’avvocato – i Carabinieri si occuperebbero di sicurezza nelle ambasciate, del supporto all’esercito italiano, anche con missioni all’estero. Senza entrare nel giudizio di merito dei differenti compiti – sottolinea l’avvocato – non è giustificabile sotto questa prospettiva un allineamento del trattamento pensionistico.

La Polizia si difende

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Associazione Nazionale Pensionati Polizia di Stato “Antiochia” – Corsi partecipanti

Ma la Polizia di Stato non ci sta e così reagisce alle affermazioni dell’avvocato: “Ci sentiamo Offesi, umiliati, maltrattati. Ci hanno tolto la nostra dignità. La Polizia di Stato non è Civile, come asserito dalla difesa dell’INPS, ma è un Corpo ad Ordinamento Civile, militarmente organizzato, che ha in dotazione Armi da Guerra. La smilitarizzazione conseguente alla Riforma del 1981, è stata una scusa paventata dall’avvocato dell’Inps, per risparmiare pochi denari e che, ignorando la materia, è arrivata a dire, la palese castroneria, che la Polizia di Stato nel 1981 è stata “privatizzata” per non riconoscere gli arretrati anche alla Polizia di Stato, che invece, oltre ai cugini stretti del Comparto Sicurezza, sono stati concessi persino ad altri due Enti….che certamente non sono militari”.

Polizia protesta pensioni: l’impiego in missioni all’estero e presso le ambasciate

Analogamente, l’avvocato dell’Inps ignora il ruolo dei Corpi di Polizia a Statuto Civile nelle missioni internazionali. Le operazioni di pace, nelle loro diverse articolazioni, hanno visto aggiungere al personale militare, numerosi appartenenti ai corpi di polizia (tra i quali la Polizia di Stato). La crescente importanza di questo personale nelle Peace Support Operations (PSO) si rileva oltre che all’ONU anche in altre organizzazioni internazionali quali NATO, OSCE, UE, ecc. L’impiego della Polizia in missioni all’estero non è solo cosa dei giorni nostri. In realtà risale al lontano 1948 (con molti caduti sul campo). Esempio tangibile è stato il sacrificio di Andrea Nicola Calipari, funzionario della Polizia di Sato in servizio presso il SISMI a Baghdad. Calipari certamente non era un impiegato civile, come asserisce la difesa dell’Inps.

Inoltre, quelli che l’INPS asserisce essere dei “privati” in realtà sono Poliziotti che prestano anche servizio presso le ambasciate, come Ufficiali di Collegamento ed Esperti Nazionali, alle dirette dipendenza del Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia (inserito nell’ambito della Direzione Centrale della Polizia Criminale), attualmente diretto dal Vice Direttore Generale di Pubblica Sicurezza – Direttore Centrale della Polizia Criminale – Prefetto Vittorio Rizzi.

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Polizia protesta pensioni: la manifestazione

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Ph dalla pagina Facebook ufficiale della Polizia di Stato

In virtù delle considerazioni precedenti, l’Associazione Pensionati Polizia di Stato “Antiochia” scenderà in piazza per manifestare il proprio dissenso. La protesta è in programma per il 26 maggio, presso l’aeroporto di Fiumicino, scalo internazionale. La manifestazione proseguirà anche il giorno successivo, 27 maggio, in Piazza Colonna a Roma. In sostanza, le ragioni per cui l’Associazione ha deciso di scendere in piazza sono principalmente tre:

  • Negazione alla Polizia di Stato della retroattività come adeguamento pensionistico;
  • Richiesta di aggiornamento e revisione dei calcoli per il personale andato in pensione con il sistema misto;
  • La mancata attuazione della Legge Dini 335/95, lasciata nel limbo dalle amministrazioni dello stato del comparto sicurezza e difesa.