Poliziotto avvelena mamma e decide di farla finita proprio il giorno del suo compleanno. Il tragico epilogo di due vite già piuttosto travagliate, scoperto durante il pomeriggio di ieri nel quartiere Navile, a Bologna. Entrambi, madre e figlio, soffrivano di gravi patologie, che probabilmente avrebbero portato Angelo, questo il nome del poliziotto, all’esasperazione e a questo gesto estremo. La madre, in condizioni molto gravi, è per ora sopravvissuta all’avvelenamento.
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Poliziotto avvelena mamma? la vicenda nel dettaglio
Le prime preoccupazioni sono cominciate proprio a causa del compleanno del presunto colpevole, che avrebbe compiuto 45 anni. Difatti, l’uomo non rispondeva ai messaggi di auguri e per di più non si è presentato alle visite mediche per il rientro al lavoro. A far scattare l’allarme poi, un bigliettino trovato davanti la porta di casa da una vicina: “Le chiavi di casa sono qui, in caso di bisogno”.
Sul posto sono subito sopraggiunte le volanti, ma nessuno rispondeva al campanello. Entrambi, mamma e figlio, sono stati ritrovati sul letto, senza segni di violenza sul corpo. Avrebbero ingerito un mix di farmaci dunque, che ha stroncato lui, già malato e sottoposto a un trapianto di fegato. La donna, di 61 anni, è attualmente in condizioni molto gravi. Dunque, la domanda attualmente è che cosa sia realmente accaduto: il poliziotto avvelena mamma? Sulla vicenda è stato aperto un fascicolo, che per ora non ha titolo di reato. Probabilmente però, potrebbe trattarsi di tentato omicidio.
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Il ricordo di Angelo
Tanti i messaggi di cordoglio pubblicati sul profilo Facebook di Angelo. I colleghi, increduli di quanto accaduto, così descrivono l’uomo: “Era un ragazzo intelligente e garbato. Amava più di tutto viaggiare, prima della malattia era sempre in giro. Un ragazzo di altri tempi, cortese e riservato. Dopo il trapianto era tornato al lavoro… E poi è arrivato il Covid e un lungo periodo di malattia a casa, da solo. Aveva perso il papà da qualche anno. Amava moltissimo sua madre. E la malattia di lei, in stato molto avanzato, deve averlo provato fino alla decisione di farla finita così, in un modo così tragico“.