Nel Parco degli scavi di Pompei, in località Civita Giuliana, gli archeologi hanno riportato alla luce due corpi perfettamente integri. Si tratta dei calchi in gesso appartenenti a due uomini dell’antica città romana, colti di sorpresa dal materiale cineritico emesso durante l’eruzione del Vesuvio. Per il direttore del complesso, Massimo Osanna, questa è assolutamente una “fonte di conoscenza incredibile”.
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A Pompei, la tecnica dei calchi in gesso risale all’Ottocento
Anche durante il lockdown, non si sono fermati i lavori agli scavi di Pompei. Nella località di Civita Giuliana, nell’area della grande villa suburbana, sono riemersi due corpi completamente integri. Entrambi presentano ancora le pieghe degli abiti che indossavano. Si tratta, con grande probabilità, di un ricco pompeiano e del suo schiavo. Questa magnifica scoperta è stata resa possibile grazie alla tecnica calcografica data dalle colate di gesso.
L’idea della realizzazione dei calchi risale al 1863, quando l’archeologo napoletano Giuseppe Fiorelli la mise in pratica per la prima volta a Pompei. La tecnica prevede l’introduzione di una colata di gesso liquido negli incavi che i corpi degli antichi pompeiani hanno creato nel materiale vulcanico. È così che, qualche giorno fa, sono venuti alla luce i due corpi, risalenti all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
La mano destra è sul petto, come se volesse trattenere il respiro troncato dallo shock termico; nel frattempo, quella sinistra si tiene ancora salda al mantello di lana. Gli scavi di Pompei, ancora una volta, si mostrano come terreno fertile per scoperte e ritrovamenti straordinari.
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Ricerca, studio, formazione: ecco cos’è Pompei
Non è la prima volta che gli scavi di Pompei fanno notizia in materia di nuovi ritrovamenti. L’ultimo rinvenimento risale al 2017: si tratta di una lussuosa abitazione con una terrazza panoramica che affacciava sul Golfo di Napoli e Capri.
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“Questa scoperta straordinaria dimostra che Pompei è importante nel mondo non soltanto per il grandissimo numero di turisti, ma perché è un luogo incredibile di ricerca, di studio, di formazione”. Sono queste le parole che Dario Franceschini, Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, ha riferito ai microfoni dell’ANSA.