Il premio Oscar, a partire dal 2024, subirà delle variazioni nell’assegnazione. Lo ha deciso l’Academy (abbreviazione per Academy of Motion Picture Arts and Sciences) l’organizzazione che ogni anno assegna il prestigioso riconoscimento. La motivazione è riconducibile alla messa in atto di norme più inclusive. L’Oscar per il “miglior film” sarà assegnato alla pellicola che avrà rispettato dei requisiti specifici nella trama, nella produzione, nella promozione e nel cast. La parola d’ordine è “inclusività”, specialmente nei confronti di minoranze e di categorie spesso vittime di razzismo, violenza e denigrazione.
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Ecco i criteri d’inclusione per l’assegnazione del premio Oscar
- Il 1° criterio appartiene alla trama. Qui si prevede che un film abbia almeno un attore principale incluso in un gruppo etnico sottorappresentato; in alternativa, il 30% dei personaggi secondari deve appartenere a gruppi etnici sottorappresentati, o essere donna, o avere disabilità o appartenere al gruppo LGBTQ+. La percentuale deve essere raggiunta, però, tramite due categorie sopraelencate. L’ultima possibilità è quella di incentrare l’intera trama del film su una di queste categorie;
- Il 2° criterio tocca la produzione del film. È obbligatorio che nei ruoli di dirigenza, ma anche in quelli di troupe, vi siano persone appartenenti ai gruppi sottorappresentati;
- Il 3° criterio appartiene alla parte degli stage e dell’apprendistato retribuito. Anche qui dovrà essere cospicua la presenza di gruppi sottorappresentati;
- Il 4° criterio appartiene al marketing, alla pubblicità e alla distribuzione. Dovranno essere inserite figure appartenenti a gruppi sottorappresentati.
Ecco il post sulla pagina Facebook ufficiale dell’Academy:
Change starts now. We've announced new representation and inclusion standards for Best Picture eligibility, beginning…
Gepostet von The Academy am Dienstag, 8. September 2020
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Premio Oscar: sinonimo di inclusività (?)
D’altra parte, invece, si pensa che queste modifiche diano un semplice tocco in più a una direzione ormai già presa. Kyle Buchanan, giornalista che si occupa di Oscar per il New York Times, ha espresso bene il proprio pensiero a riguardo. In un tweet ha sottolineato che tra i film degli ultimi anni “quasi tutti rispetterebbero anche i nuovi criteri di inclusione”. Ne deriva che il premio Oscar sia già specchio di eguaglianza e diversificazione, al di là delle nuove norme.
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Il premio Oscar tra due fuochi: supremazia VS efficienza
La soluzione potrebbe essere più semplice di quanto si crede. Bisogna includere ogni persona competente, al di là dell’orientamento sessuale, oltre il colore della pelle e oltre ogni cultura. Quindi ogni scelta dovrebbe essere conforme semplicemente alle competenze di standard richieste.