Prezzo gas governi Ue: i governi degli Stati dell’Unione Europea hanno stabilito un tetto massimo del prezzo del gas. Per gli esperti dell’Unione Europea l’iniziativa potrebbe però risultare inutile e comportare un’instabilità finanziaria.
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Prezzo gas governi Ue: stabilito tetto massimo
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Prezzo gas governi Ue: i rischi
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Prezzo gas governi Ue: parlano gli esperti


L’Esma sostiene che se i prezzi del gas si avvicinano al livello che farebbe scattare il limite, è probabile che i partecipanti al mercato cambino il loro comportamento per evitare di innescarlo o per prepararsi. L’Esma scrive: “Questo comportamento sembrerebbe razionale su base individuale. Invece, potrebbe innescare cambiamenti significativi e improvvisi del più ampio contesto di mercato. Potrebbero avere un impatto sul funzionamento ordinato dei mercati e, in definitiva, sulla stabilità finanziaria”. Anche l’Acer giunge alla stessa conclusione. Acer, infatti, scrive: “Gli operatori del mercato, per aggirare il tetto, potrebbero spostare le loro transazioni verso i cosiddetti contratti over the counter. O ancora verso mercati del gas al di fuori dell’Ue. In altre parole, abbandonerebbero il Ttf, la borsa di Amsterdam, e si rivolgerebbero altrove. Si potrebbero stipulare contratti con maturità non coperte dal regolamento.
Secondo le due agenzie Ue, uno dei maggiori rischi è che alla fine sul mercato europeo vi sia “una minore liquidità”. Che, tradotto, vuol dire seri problemi per le società che vendono l’energia elettrica prodotta dal gas. Alcune, potrebbero minacciare di chiudere i battenti, come già successo in Germania e altri Paesi Ue durante questa crisi energetica. Berlino, per esempio, a dicembre ha stanziato 45,5 miliardi per salvare Uniper e Sefe , l’ex filiale tedesca di Gazprom. Soldi dei contribuenti a cui, stando ai rapporti di Esma e Acer, i governi Ue potrebbero dovere fare ricorso anche a causa del price cap.