Le prime donne laureate sono italiane: ecco le loro storie di emancipazione

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Le prime donne laureate al mondo, tra la fine del XVII e il XVIII secolo, sono quattro italiane. Si tratta delle prime di cui ci è giunto un certificato di laurea. Secondo alcuni studi, le donne laureate sarebbero molte di più.

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Elena Lucrezia Corner: la prima laureata al mondo

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Elena Lucrezia Corner (Fonte: Wikipedia)

Purtroppo, fino a pochi secoli fa, alle donne era generalmente impedito l’accesso all’istruzione. Il loro compito era quello di essere buone mogli e madri, di gestire l’economia domestica e allevare i figli. Anche se appartenenti a casate nobili, quindi, le donne erano quasi sempre analfabete. Un’eccezione rappresentavano in questo senso le città di Genova e Venezia, dove le donne si trovavano ad amministrare gli affari di famiglia in assenza dei mariti e pertanto necessitavano di un minimo di istruzione per farlo.

Infatti è una nobildonna veneziana la prima laureata al mondo di cui si ha notizia. Si chiamava Elena Lucrezia Corner Piscopia e si laureò nel giugno 1678 in Filosofia presso l’università di Padova. Nell’istruzione di Elena ebbe un ruolo importante non solo la sua città natale, ma anche la figura paterna. Il padre Giovanni Battista Corner, infatti, aveva permesso all’unica figlia femmina di laurearsi – anche se per uno scopo tutt’altro che nobile. Era semplicemente interessato a restituire lustro alla sua casata ormai decaduta. Coltissima e profondamente religiosa, Elena parlava ben otto lingue ed era esperta anche in matematica. La sua fama si diffuse presto in tutta Europa, ma dopo la morte la sua figura venne presto dimenticata.

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Laura Bassi: una vita votata alla fisica

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Laura Bassi (Fonte: Associazione per l’Insegnamento della Fisica)

Laura Bassi, laureata anche in Filosofia presso l’università di Bologna, non solo entra nel novero delle prime donne laureate al mondo, ma fu anche la prima titolare di una cattedra universitaria. A partire dal 1776, infatti, insegnò fisica sperimentale nell’università dove aveva studiato. Bisogna ricordare che, all’epoca, fisica e filosofia erano considerate branche di una stessa disciplina. Di famiglia benestante e colta (nonno farmacista e padre avvocato), dopo la laurea fondò presso la propria casa una scuola di fisica sperimentale che ottenne grande eco in tutta Europa. Alternò studi teorici e pratici, collaborando con grandi scienziati contemporanei come Alessandro Volta. 

La fama di Laura vive ancora oggi. Nel 2019 ha ricevuto un importante riconoscimento: le viene intitolata la nave rompighiaccio dell’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale di Trieste.

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Le altre prime donne laureate in Italia

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Un ritratto di Maria Pellegrina Amoretti (Fonte: Archivio di Stato di Milano)

Cristina Roccati è stata la prima studentessa straniera a frequentare un’università. La sua città natale era infatti Rovigo (parte della Serenissima Repubblica di Venezia), ma conduce i suoi studi in Filosofia naturale a Bologna (parte dello Stato Pontificio). Imparò da sola a comporre versi e a soli 15 anni declamava già i suoi componimenti, ottenendo il titolo di poetessa

Maria Pellegrina Amoretti, ligure, fu invece la prima italiana a laurearsi in giurisprudenza. Esperta conoscitrice di lingue antiche, ma anche di metafisica e filosofia, non aveva timore di discutere con i dotti della sua città. La sua iscrizione all’università di Torino fu rifiutata perché era una donna, ma fu accettata dall’ateneo di Pavia per i suoi studi sulla “ragion civile”. In suo onore furono scritti numerosi componimenti. Il più famoso è certamente La Laurea, del poeta Giuseppe Parini.

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