La festa dei lavoratori, che si celebra il 1° maggio in molti Paesi del mondo, ricorda tutte le lotte – e l’impegno dei movimenti sindacali – per i diritti dei lavoratori. Questa festa ha un significato davvero rilevante nella storia e affonda le proprie radici nel passato. E allora quali sono le origini di questa festa? Nell’attesa che il futuro del lavoro diventi più nitido, si può trarre qualche informazione utile dal passato. Ecco la storia della Festa dei lavoratori.
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Primo Maggio: la rivolta di Haymarket
Scoppiò però una rivolta tra lavoratori in protesta e polizia locale, che terminò con il noto massacro di Haymarket. I lavoratori conquistarono col sangue la riduzione della giornata lavorativa, ufficializzata il 1° maggio del 1887 dalla Federation of Organized Trades and Labour Unions. In memoria di quanto accaduto, il primo maggio è festa nazionale in molti Paesi, ma curiosamente non negli Stati Uniti. Qui infatti il Labor Day si festeggia il primo lunedì di settembre.
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Primo Maggio nella Francia del 1889
L’idea venne lanciata durante il congresso della Seconda Internazionale, fondata nel 1889 a Parigi dai partiti socialisti e laburisti europei. Aveva il ruolo di coordinare l’attività di tutti i partiti nazionali collegati al movimento operaio. Tra le azioni più note della Seconda Internazionale, c’è proprio la proclamazione nel 1889 del primo maggio come Giornata Internazionale dei Lavoratori.
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Primo Maggio in Italia
Nel 1955 Papa Pio XII stabilì che il primo maggio fosse la festa di San Giuseppe lavoratore. In questo modo, l’occasione poteva essere condivisa anche dai lavoratori cattolici. Dal 1990, i sindacati CGIL, CISL, UIL, con il comune di Roma, organizzano il tradizionale Concerto del Primo Maggio in Piazza San Giovanni in Laterano. Quest’anno, in linea con le disposizioni ministeriali in materia di sicurezza, l’evento non si terrà in piazza ma avrà un format televisivo. Sarà trasmesso in prima serata su Rai 3 e in contemporanea su Rai Radio2.