Professore picchiato aggressori identificati: uno dei due sarebbe il padre di uno degli alunni rimproverati dal docente. Per scoprire le fattezze dei loro volti, gli inquirenti si sono serviti di testimoni e immagini delle videocamere di sorveglianza. Sono già state formulate ipotesi d’accusa ai danni dei due.
La vita di Enrico Morabito è ripartita dopo sette giorni di prognosi ordinati dall’ospedale in cui ha ricevuto cure. Ed è proprio durante il suo periodo di convalescenza che la Procura di Napoli Nord ha avviato le indagini. La squadra di Carabinieri di Casavatore, in compagnia degli agenti di Casoria, si sono rimboccati le maniche per definire i volti degli aggressori dell’insegnante. Si sono serviti di testimoni e delle riprese di telecamere a circuito chiuso. E, infine, due dei colpevoli sono stati identificati. Si tratta di due 35enni, uno originario di Casavatore stessa e l’altro proveniente da Napoli. Risulta che uno dei due sia il padre di uno degli studenti rimproverati da Morabito il giorno dell’agguato. Le indagini preliminari si sono così concluse. Si è ipotizzato il reato per entrambi: lesioni personale aggravate, futili motivi e ostacolo di privata difesa.
Professore picchiato aggressori: il racconto di Enrico Morabito sui social
“Ancora una volta, oggi, si è verificata un’aggressione a danno di un docente. E mi fa ancora più rabbia e spavento il fatto che tale aggressione sia accaduta a Casavatore e che quel docente sia io. Ho insegnato in varie scuole per brevi supplenze, ricevendo elogi da docenti, presidi e alunni per il lavoro svolto. Negli ultimi 4 giorni ho svolto una supplenza breve, con scadenza oggi, nella scuola media in zona mia. Pensavo di essere stato fortunato. Non è stato così. Stamane ho richiamato un’intera classe, una prima media, all’ordine, dal momento che facevano chiasso disturbando di continuo la lezione. Oggi pomeriggio, alle ore 16, mi hanno citofonato dei tizi dichiarandosi come miei amici. Conoscevano il codice del mio citofono e persino il mio nome. Scendo. Mi chiedono se io insegnassi alla De Curtis. Dico loro che ho svolto solo un breve supplenza, non sono docente di ruolo e ho chiesto loro chi fossero. Erano in 5. Età fra 40 e 50 anni. Pieno pomeriggio. Viso scoperto. Non mi hanno dato tempo di fare altre domande che subito mi hanno aggredito verbalmente e fisicamente. Sul portone del palazzo ancora si vedono macchie del mio sangue.”
Professore picchiato aggressori: “Meglio se non ti presenti a scuola”
Quella che intitola quest’ultimo paragrafo è una minaccia vera e propria che gli aggressori hanno rivolto a Morabito. E il professore è rimasto a casa, ma perché contattato dall’istituto stesso a causa del polverone sollevatosi. “Avrei voluto guardare i ragazzi negli occhi”, ha raccontato in un’intervista. “Ma non per prendermela con loro. Sono vittime, come me. Non è colpa loro se è avvenuta questa aggressione. È colpa di chi non sa educarli. Avrei voluto dir loro: non imitate i vostri genitori, che non vi stanno dando una educazione adeguata. Questi atti di violenza gratuita sono da denunciare. Non può passare l’idea che ritorsioni di questo tipo siano la normalità.”