Profezia Vilna Gaon sul conflitto Russia – Ucraina. La guerra tra Russia e Ucraina è esplosa e, in queste fatidiche ore, allarmanti e strazianti sono le immagini che giungono dal campo di battaglia; immagini che raffigurano con crudezza scheletri di palazzi in fiamme; immagini che risultano essere cronache fedeli della fuga di anziani, uomini, donne e bambini dalle loro case e dalle città in cui hanno sempre vissuto, in cerca di un posto sicuro.
Ed è proprio in queste ore concitate che, sui social e sul web, rispuntano fuori vecchi articoli su alcune profezie apocalittiche. In particolare, è tornata in ‘auge’ la profezia di un rabbino del ‘700, un certo Vilna Gaon, che parlava proprio di un conflitto tra Russia e Ucraina.
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Profezia Vilna Gaon sul conflitto Russia – Ucraina


Vladimir Putin durante la conferenza dell’operazione militare speciale
Elia ben Shlomo Zalman, meglio conosciuto come il “Gaon di Vilna” o semplicemente Vilna Gaon, era un accademico ebreo del XVIII secolo, il cui merito principale è stato quello di dare contributi significativi alla comprensione del ‘processo messianico’. Nello specifico, mentre i cattolici, e più in generale i cristiani, credono che Gesù Cristo fosse il Messia e che tornerà sulla Terra alla Seconda Venuta; il processo messianico, così inteso dagli ebrei, è la credenza che il Messia debba ancora venire sulla Terra.
Ora, la profezia di Vilna riguardava proprio la venuta del Messia e sarebbe collegata al conflitto tra Russia e Ucraina. Infatti, così recita:
“Quando senti che i russi hanno conquistato la città di Crimea, dovresti sapere che i tempi del Messia sono iniziati, che i suoi passi vengono ascoltati. E quando senti che i russi hanno raggiunto la città di Costantinopoli [Istanbul], dovresti indossare i tuoi vestiti di Shabbat e non toglierli, perché significa che il Messia sta per arrivare da un momento all’altro”.
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Il pronipote di Vilna Gaon
Winston, in alcune interviste, ha affermato che il denominatore comune nelle grandi guerre multinazionali sarebbe “l’eccessivo liberalismo”.
“Un po’ di liberalismo è una cosa buona, anche necessaria”, ha detto. “Il mondo può funzionare correttamente solo quando le persone, in particolare i leader, riconoscono che Dio governa il mondo. Le persone ed i governi devono assumersi la responsabilità delle proprie azioni in un quadro globale. Quando le persone diventano socialmente irresponsabili, come è certamente diventato il liberalismo, un conflitto diventa inevitabile”.