Una piccola rivoluzione riguarderà a breve tutti i Pronto Soccorso d’Italia. Si dirà infatti addio ai vecchi codici bianco, verde, giallo o rosso. I nuovi codici utilizzati per ‘filtrare’ i pazienti all’arrivo sono destinati a diventare cinque e di tipo numerico, così come stabilito dalle nuove linee guida sul triage intraospedaliero, proposte dal Ministero della Salute alla conferenza Stato-Regioni. Il Lazio sarà la prima regione a partire a gennaio, con una fase di sperimentazione. L’obiettivo è ridurre i tempi di attesa e diminuire il margine di errori medici.
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Pronto Soccorso: ecco cosa indicano i nuovi codici numerici
Dunque, nei Pronto Soccorso ci saranno codici da 1 a 5. Ma cosa indicano?
Codice 1: emergenza. Interruzione o compromissione di una o più funzioni vitali.
Codice 2: urgenza. Rischio di compromissione delle funzioni vitali. Condizioni stabili con rischio evolutivo o dolore severo
Codice 3: urgenza differibile. Condizione stabile senza rischio evolutivo con sofferenza e ricaduta sullo stato generale che solitamente richiede prestazioni complesse.
Codice 4: urgenza minore. Condizione stabile senza rischio evolutivo che solitamente richiede prestazioni diagnostico terapeutiche semplici mono-specialistiche.
Codice 5: non urgenza. Problema non urgente o di minima rilevanza clinica.
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Nuovo codice numerico: ridotti i tempi di attesa al Pronto Soccorso
Le nuove linee guida indicano anche i tempi di attesa massimi, sulla carta. I codici 5, i
L’intervento risolve, almeno nelle intenzioni, soprattutto l’impasse creata nei Pronto Soccorso dal codice verde, che oggi viene attribuito alla stragrande maggioranza dei casi, anche a quelli che in una seconda valutazione risultano più gravi del previsto, creando disagio nelle attese, ma soprattutto nei pazienti valutati male.
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Ulteriori novità
Gli ambienti destinati a pazienti saranno grandi open space, con aree differenziate in base alla tipologia di utenti (bambini, disabili, autosufficienti, accompagnatori), rese confortevoli e attrezzate con di una pluralità di servizi e dotazioni, dai punti ristoro alle piante, dalla filodiffusione alla videoproiezioni.
Anche per i medici e gli infermieri in prima linea si mette in campo il “servizio di psicologia aziendale”, condiviso con gli assistiti. Infine si sottolinea l’utilità dell’apporto di mediatori culturali per agevolare la comunicazione tra operatori sanitari e malati di origine straniera.