Oggi le automobili sono in grado di fare (quasi) tutto. Le moderne tecnologie hanno reso le nostre vetture più veloci e più sicure, dotandole di importanti strumenti che supportano il guidatore. Tra questi figurano senza dubbio sensori di parcheggio, spesso dotati di telecamera, controllo della corsia e della velocità di crociera e frenata assistita. Tuttavia, un dato continua a essere tristemente frequente: gli incidenti dovuti alla visibilità parziale in prossimità dei punti ciechi delle auto. In particolare, ci riferiamo al campo visivo in prossimità dei montanti che sorreggono il tetto dei veicoli. Una giovane studentessa, però, potrebbe aver fornito un’interessante soluzione.
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Basta punti ciechi: la soluzione


Alaina Gassler ha 14 anni ed è una studentessa statunitense. Nell’ambito di una manifestazione scolastica ha presentato un progetto che risolve il problema dei punti ciechi in auto. Il sistema da lei ideato rende possibile visualizzare all’interno dell’abitacolo quello che succede nei punti in cui il guidatore non ha visibilità.
Attraverso una webcam posizionata all’esterno dell’automobile e rivolta in direzione dell’angolo cieco interessato, le immagini sono proiettate all’interno dell’abitacolo, proprio sul montante che impedisce la vista. Il montante è rivestito con un materiale stampato in 3D con un tessuto catarifrangente. In tal modo solo il guidatore può vederle. Questo permette di “naturalizzare” il tutto, restituendo al conducente una visione laterale e frontale totale.
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Sicurezza in strada
Come la sua ideatrice ha spiegato, non occorre eliminare i montanti delle auto ma fare in modo che chi guida possa “guardarci attraverso”. La webcam, infatti, fornisce al conducente immagini in tempo reale, permettendo un’ampia visuale e maggiore sicurezza, per sé e chi lo circonda. La sicurezza stradale è un tema molto importante, spesso tristemente noto alle cronache. Eliminare i punti ciechi potrebbe evitare una serie considerevole di rischi e incidenti.
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Giovani e tecnologia
Il progetto che dice basta ai punti ciechi in auto ha premiato l’impegno e l’inventiva della ragazza. La studentessa, infatti, ha vinto il primo premio della Broadcom Masters science and engineering competition. Si tratta di una competizione nazionale a carattere scientifico per le giovani menti.
Non sappiamo se l’idea si trasformerà effettivamente in un prodotto destinato al mercato. Quel che è certo è che i giovani si dimostrano ancora una volta intraprendenti, buoni osservatori e ricchi di inventiva, contraddicendo chi li addita come sfaticati o “persi”.