NAPOLI – Dopo 19 anni, i cantieri lasciano Piazza Nicola Amore, conosciuta anche come “i Quattro Palazzi”. Situata al centro di Corso Umberto I, la piazza si trova poco lontano dalla stazione di Garibaldi e dal Duomo di Napoli. Il 14 novembre del 2001 fu inaugurato il cantiere per la realizzazione della stazione di via Duomo della metro Linea 1. E oggi, a quasi vent’anni di distanza, i lavori sembrano volgere al termine. Si prevede l’apertura della piazza entro fine anno.
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Quattro Palazzi: la nuova stazione
I lavori per la realizzazione della stazione metropolitana cambieranno il volto della piazza. Sarà installata una copertura in vetro, progettata dall’architetto Massimiliano Fuksas. La moderna struttura si fonderà perfettamente con gli storici quattro palazzi. Renderà inoltre possibile vedere dalla superficie l’affascinante sottosuolo, che diventerà quindi un vero museo a cielo aperto.
Anche la viabilità sarà trasformata. Le corsie in totale saranno quattro, ma si prevede che la strada ascendente sarà quella lato mare e non più quella sulla parte alta di Corso Umberto. La viabilità sarà quindi ribaltata rispetto a come è attualmente. Inoltre, saranno completati anche i marciapiedi di via Duomo bassa.
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Quattro palazzi: una piazza ricca di storia
La piazza si chiama così in onore di Nicola Amore, sindaco di Napoli, noto per il cosiddetto Risanamento. Fu periodo nel quale molte abitazioni della città furono abbattute per fare posto a nuove strade. Oltre al nome, la piazza accoglieva anche una statua raffigurante il sindaco. Nel 1938, però, fu spostata in piazza Vittoria, per eliminare qualunque impedimento ostacolasse il tragitto percorso da Hitler in occasione della sua rassegna alla Regia Marina nel golfo di Napoli. Da quel momento, la statua non tornò mai più al suo posto.
La piazza come oggi la conosciamo, con la sua forma circolare e i quattro edifici gemelli in stile neorinascimentale (‘E quatte palazze) , è stata costruita negli anni ’80 dell’Ottocento in occasione del Risanamento della città.
Tuttavia le sue origini sono molto più antiche.
Già in epoca greco-romana, essa costituiva un punto nevralgico per le attività dell’antica città. Vi arrivavano navi mercantili e vi si svolgeva la vita pubblica. Lo testimoniano i numerosi ritrovamenti archeologici rinvenuti dal Risanamento ottocentesco agli ultimi anni.
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Le Olimpiadi napoletane
È un antico edificio religioso, realizzato nel I secolo d.C. per volontà dell’imperatore romano Augusto. I giochi isolimpici (Sebastà, in greco) erano un concorso sportivo che prevedeva gare ginniche, ippiche e musicali, sul modello delle olimpiadi greche. Si svolgevano a Napoli perché al tempo era considerata la città “più greca d’Occidente”. Fondamentale per l’identificazione della natura del tempio è stato il ritrovamento di lapidi e frammenti recanti i nomi dei vincitori e dei partecipanti alle gare. Spesso, infatti, durante le competizioni, alcune delle quali fisicamente durissime, gli atleti morivano e venivano seppelliti a Napoli.
Queste scoperte hanno permesso non solo di avere maggiori informazioni su questa sorta di “Olimpiadi napoletane”, ma anche di riportare alla luce un pezzo importante della storia della nostra città.