Ragazzi disabili truffa assicurazioni per 600mila euro. Un danno enorme per le compagnie assicurative, che hanno già distribuito il denaro. Le persone coinvolte in questa brutta faccenda sono tantissime, e comprendono anche minorenni e disabili. Si facevano fare di tutto, pur di intascare i soldi: ossa rotte, abrasioni e chi più ne ha, più ne metta.
Ragazzi disabili truffa assicurazioni: il vertiginoso numero di indagati
Ciò di cui si è occupata la Procura di Avellino è da non credere. 267: questo è il numero delle persone iscritte nel registro degli indagati. Per cosa? Per una truffa coi fiocchi, fatta di medici, periti, avvocati, automobilisti e tanti altri. I finti incidenti di cui parliamo hanno creato un notevole danno economico. Le compagnie assicurative avrebbero perso all’incirca 600mila euro. Di questi, oltre 270mila sono già stati liquidati a false vittime.
Ragazzi disabili truffa assicurazioni: ecco il modus operandi
Ben 74 incidenti, se non di più, tutti pienamente intenzionali. Denti rotti, abrasioni, tagli, di tutto – pur di ottenere un dovuto risarcimento. Le ferite più o meno gravi venivano inferte in luoghi sprovvisti di sistemi di videosorveglianza. Così che niente potesse testimoniare il contrario, così che nessuno potesse insospettirsi. Gli appuntamenti venivano organizzati con precisione e in tanti accettavano di prenderne parte. Tra questi, anche minorenni e persone affette da disabilità. Soldi facili, certo dolorosi, ma terribilmente irresistibili. Ricorda parecchio quanto accaduto lo scorso anno nel casertano. Parliamo di una banda che usava i bambini per simulare incidenti per ottenere finti risarcimenti. Era stata avanzata la proposta di spaccare la bocca a un 11enne, ma la madre di quest’ultimo aveva rifiutato. Umanità e spirito di correttezza? No: il bimbo aveva ancora i denti da latte, quindi non avrebbero ricevuto il risarcimento.
Ragazzi disabili truffa assicurazioni: ieri mattina il blitz
Il blitz è avvenuto nella mattina di ieri, mercoledì 22 giugno. Ad agire sono stati i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino, gli stessi che si sono occupati delle indagini preliminari. Sono state eseguite 11 misure cautelari. Di queste, 4 sono in carcere, 4 agli arresti domiciliari, 1 con obbligo di dimora e 2 con sospensione dell’esercizio della professione di consulente per infortunistica stradale. Gli indagati sono ritenuti essere ai vertici di tre organizzazioni. Sono stati sottoposti a sequestro beni immobili e mobili per 273mila euro.