Re-Life nasce dall’idea di Vincenzo Paolino, imprenditore trentenne napoletano. La campagna di crowdfunding ha l’obiettivo di aiutare i giovani meno fortunati. Tutto ha inizio per caso, quando Vincenzo, passeggiando per il centro storico di Napoli, si imbatte in Raffaele, in quel momento visibilmente in difficoltà. Decide di aiutarlo e di assisterlo. Vincenzo lancia così una campagna di crowdfunding (raccolta collettiva e collaborativa di fondi via internet) per aiutare e sostenere tutti quei giovani meno fortunati che vogliono “riavvolgere” le loro vite.
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Re-Life: la storia di Vincenzo e Raffaele


Vincenzo Poalino, cresciuto nella zona di Cavalleggeri di Napoli, ha incontrato, nella sera del suo trentesimo compleanno, Raffalele, 23 anni. Il giovane da Roma è scappato a Napoli, probabilmente perché vittima di maltrattamenti da parte di sua mamma, a suo dire, tossicodipendente. Riaccompagnando una sua amica a casa, lo trova sulla strada, accasciato a terra. Quella persona potrebbe essere chiunque, ma Vincenzo si ferma, non ci pensa. Lo fa salire in macchina, lo porta in albergo – dove Raffaele si sistema – restano lì insieme per la notte. La mattina seguente, al suo risveglio, Vincenzo ritrova ogni cosa al suo posto: i suoi vestiti costosi, i suoi oggetti di valore. Raffaele è davvero una persona buona e per bene. Vincenzo dice: ”Ho aiutato un ragazzo che non è stato fortunato quanto me. L’ho fatto in occasione del mio trentesimo compleanno, lo rifarò nel giorno del mio prossimo compleanno. Magari educherò i miei figli a farlo.” Raffaele continua a vivere in albergo sostenuto da Vincenzo e un’altra giovane imprenditrice.
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La sfida di Re-Life
La campagna avviata da Vincenzo ha l’obiettivo di sensibilizzare altri giovani privilegiati


affinché possano aiutare i propri coetanei. Re-Life vuole creare una rete virtuosa di giovani facoltosi che possano dare un aiuto, morale, economico e temporale, ai loro coetanei, che per diverse cause sono svantaggiati, al fine di garantirgli il reinserimento in società.
Chi vuole contribuire al reinserimento di Raffaele – e di altri ragazzi che vivono in condizioni simili alle sue – può farlo attraverso la piattaforma www.buonacausa.org (nome del progetto: Re-Life).