Reddito cittadinanza no pensionati invalidi, un taglio netto nei loro confronti. Sono loro le “vittime” di questa manovra fiscale. Se da un lato si sono vistiaumentare, leggermente, le loro pensioni, dall’altro hanno visto tagliarsi il sussidio. Di fatto la Consulta ha deciso che 285 euro per vivere non bastavano, quindi ha aumentato le loro pensioni. Tuttavia ciò ha causato un rialzo dell’ISEE familiare e dunque un taglio del reddito di cittadinanza percepito. Solo l’On. Nencini, del PSI, tuona contro ciò: “Annullati gli effetti della Corte Costituzionale, intervenire”. Afferma nella sua interrogazione parlamentare.
Reddito cittadinanza no pensionati invalidi: la manovra fiscale
Probabilmente, l’avessero saputo prima, invalidi e pensionati avrebbero preferito non ricevere l’aumento delle pensioni. Di fatto, l’aumento di 285 previsto dall’INPS li ha portati ad un aumento dell’ISEE familiare e quindi a una diminuzione del reddito percepito. Riccardo Nencini, del PSI, ha quindi presentato un’interrogazione parlamentare al ministro del lavoro Andrea Orlando: “Doveroso prevedere un intervento normativo” afferma. Di fatto tutto ciò si abbatte sulle famiglie che più vivono un disagio economico. Non solo, ciò riguarda disabili e anziani, quindi categorie socialmente già in difficoltà. “Annullati gli effetti della Corte Costituzionale, bisogna intervenire!” continua il Presidente del PSI.
Reddito cittadinanza no pensionati invalidi: le testimonianza raccolte
Il Fatto Quotidiano, che ha condotto l’indagine, riporta testimonianze clamorose. “Tolti 360 euro dal reddito. Io sono invalido al 74%” dichiara uno dei tanti testimoni. “Mia madre è invalida con pensione di reversibilità di 690 euro, e ha avuto un accredito di 89 euro contro i soliti 220” è un’altra testimonianza. “Ho ricevuto la maggiorazione ma ora prendo meno di prima. Ho ricevuto un aumento di 350 euro ma me ne hanno tolti 400”. Insomma, se da un lato si pensava di ottenere un aumento per poter finalmente vivere dignitosamente, sono stati invece beffati. Molti pensionati e invalidi di fatto, allo stato attuale, percepiscono meno di prima. Una manovra quindi decisamente non gradita dai più.