Mafiosi contro il reddito di cittadinanza: “I picciotti rinunciano a spacciare”!

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Reddito di cittadinanza mafia

Reddito di cittadinanza contro le mafie. Chi l’avrebbe mai detto? Recenti intercettazioni hanno rivelato l’insofferenza delle associazioni mafiose verso questa misura. La causa principale sarebbe la sottrazione di manovalanza a basso costo. Cosa Nostra non trova più “bravi picciotti” per i propri loschi affari.

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Reddito di cittadinanza mafia: la misura

reddito cittadinanza camorra, Reddito di cittadinanza mafiaCom’è noto, il reddito di cittadinanza ha sostituito il vecchio reddito d’inclusione targato PD. La misura, pur con tutti i suoi deficit organizzativi e funzionali, ha permesso a molti di sopravvivere.

Le critiche non sono mai mancate. Industriali e imprenditori, soprattutto, lamentano l’impossibilità di assumere lavoratori e giovani. In particolar modo per le condizioni economiche più vantaggiose che la misura offre.

Anche in politica non è mancato chi ha criticato la misura. Soprattutto quelle parti politiche che ritengono più importante il mercato e la produzione della solidarietà sociale.

In particolar modo, è stato molto criticato il giro illecito che si è venuto a generare attorno al reddito di cittadinanza. Vere e proprie associazioni a delinquere garantivano il sussidio anche a gente a cui non spettava.

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Reddito di cittadinanza mafia: le critiche che non ti aspetti

libera, Reddito di cittadinanza mafiaMa quello che in questi giorni è emerso è particolare. E probabilmente inaspettato. La misura del reddito di cittadinanza è oggetto di critiche anche delle associazioni mafiose.

L’intercettazione di un boss di Cosa Nostra lascia poco alla fantasia. I picciotti lasciano. Preferiscono il reddito alle attività per i boss. Giovani spacciatori, prostituti e prostitute, scagnozzi del pizzo, corrieri del contrabbando. In molti stanno via via lasciando la mafia.

Questo perché, soprattutto, la mafia offre condizioni economiche non migliori. Come molte imprese italiane che sottopagano i lavoratori, anche la mafia è una “impresa” in crisi.

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Reddito di cittadinanza mafia: l’intercettazione

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Logo dell’organizzazione antimafia, fonte: wikipedia.org

A dimostrare l’insofferenza della mafia verso il reddito di cittadinanza ci sarebbe, tra le tante, un’intercettazione del 2020. Il boss palermitano Giuseppe Incontrera, ucciso alla Zisa il 30 giugno, ne avrebbe diffusamente parlato con Andrea Damiano.

Durante la telefonata, Incontrera si lamentava dell’impossibilità di assoldare dei “picciotteddi”(ragazzi e ragazzini) per lo spaccio. In particolare, la risposta dell’uomo, riguarderebbe il caso di un ragazzo che si sarebbe negato.

“Minchia, perché quello già dice io ho 1200 euro al mese… che minchia vengo?”. Questa una delle svariate dichiarazioni registrate durante le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo.

Il reddito di Cittadinanza ha messo quindi in crisi Cosa Nostra. Non c’è più dunque quella manovalanza fidelizzata descritta nei film e nelle serie TV. C’è invece l’opportunismo – opportunità sul piano economico. Le imprese pagano poco e malvolentieri? La mafia ti paga di più e ti dà un lavoro.

Ecco perché il reddito di cittadinanza serve. Ed ecco perché i datori di lavoro dovrebbero essere responsabilizzati socialmente. Il reddito di cittadinanza fa ciò che non fanno molti datori di lavoro: dare una retribuzione almeno sufficiente per togliere manovalanza alla criminalità.

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