Regole smart working ottobre: dal 1 ottobre 2023 cambiano le regole per lo smart working agevolato. Il diritto per i lavoratori fragili del settore pubblico di ottenere il lavoro da casa sarà prorogato fino a fine anno. Confermate anche le proroghe per i genitori con figli under 14 e per i dipendenti fragili del privato.
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Regole smart working ottobre per tutti i dipendenti
Dal 1° ottobre 2023 cambiano le regole per lo smart working agevolato. Dopo un intervento del governo Meloni, sarà prorogato fino a fine anno il diritto per i lavoratori fragili del settore pubblico di ottenere il lavoro da casa. Ciò potrà avvenire, se lo richiedono, senza passare da accordi privati con il datore di lavoro. Confermate anche le proroghe per i genitori con figli under 14 e per i dipendenti fragili del privato. Entrambi avevano già diritto allo smart working fino a fine anno. Tutelati dunque i dipendenti pubblici fragili. Fino a ieri, era previsto che per loro il diritto allo smart working agevolato scadesse il 30 settembre. Questo avrebbe voluto dire che si poteva ancora restare a casa, ma solo tramite accordi individuali con l’azienda. Tutto avveniva solo secondo le regole interne dell’amministrazione. Invece rimarrà un vero e proprio diritto.
Chi lo richiede deve avere la possibilità di lavorare da casa, per tutelare la propria salute ed evitare rischi di contagio da Covid-19. D’altra parte, nelle ultime settimane si è registrato un aumento dei casi e presto partirà la nuova campagna vaccinale.
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Regole smart working ottobre: lavoratori fragili e non solo
Per quanto riguarda i lavoratori fragili del pubblico, con l’ultimo decreto questi sono stati equiparati ai dipendenti privati. Lo avevano chiesto i sindacati, per evitare disparità. Per “fragili” si intendono i lavoratori con una “marcata compromissione della risposta immunitaria”.
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Regole smart working ottobre: parla il ministro Zangrillo
Il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha parlato in merito. Zangrillo ha dichiarato: “Il nostro obiettivo è quello di salvaguardare la salute di persone con patologie plurime o sottoposte a terapie salvavita. È necessario evitare discriminazioni con le lavoratrici e i lavoratori del settore privato. Ora che non siamo più nella fase emergenziale serve un differente approccio”. Perciò nei contratti collettivi nazionali il “lavoro agile” sarà “regolamentato come forma di prestazione lavorativa organizzata”, tornando ad “accordi individuali tra singoli dipendenti e il dirigente responsabile”.