Reintegro medici no vax: il ministro della Salute Schillaci sta valutando il reintegro dei medici sospesi perché No Vax. Per sopperire alla carenza dei medici è necessario il loro reintegro. Inoltre, si valuta la possibilità di sospendere la pubblicazione giornaliera del bollettino sui dati Covid.
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Reintegro medici no vax: primo provvedimento ministro della Salute


Il ministro della Salute Orazio Schillaci starebbe per firmare un provvedimento che reintegrerà i medici no Vax. Si sta seriamente valutando il reintegro in servizio del personale sanitario soggetto a procedimenti di sospensione per inadempienza all’obbligo vaccinale. Il ministero della Salute ha diramato un comunicato in merito alla vicenda. In esso si legge: “Per quanto riguarda il personale sanitario soggetto a procedimenti di sospensione per inadempienza all’obbligo vaccinale e l’annullamento delle multe previste dal dl 44/21, in vista della scadenza al prossimo 31 dicembre delle disposizioni in vigore e della preoccupante carenza di personale medico e sanitario segnalata dai responsabili delle strutture sanitarie e territoriali, è in via di definizione un provvedimento che consentirà il reintegro in servizio del suddetto personale prima del termine di scadenza della sospensione”.
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Reintegro medici no vax e sospensione bollettino giornaliero
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Reintegro medici no vax: gestione pandemia diversa


D’altro canto, parlando alle Camere, il premier Giorgia Meloni ha dichiarato: “L’Italia ha adottato le misure più restrittive dell’intero occidente. Noi non replicheremo in nessun caso quel modello. Le scelte prese dai precedenti governi non presentano evidenze scientifiche”. A pochi giorni dalle parole, stanno arrivando anche i provvedimenti. In questo schema si inserisce anche la proposta di una Commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia. Tale proposta è stata fortemente voluta dal centrodestra. Proposta accettata anche da chi come la Lega ha partecipato a molte dei provvedimenti di quella fase e dai renziani del Terzo Polo. Negli ultimi giorni anche il Pd si è detto disponibile a un confronto. Anche se sulla presidenza, sugli ambiti d’indagine e sulle modalità con cui la commissione potrà operare, è già iniziata la battaglia politica.