Renzi fuori Governo, non si fanno sconti. Dopo la crisi politica scatenatasi nei giorni scorsi e conclusasi con la fiducia a Conte, quest’ultimo congeda il rottamatore per sempre. Sia il Premier che Vito Crimi gli voltano definitivamente le spalle. “È inaffidabile”, è la loro dichiarazione in merito. Ora si punta al Recovery Plan.
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Renzi fuori Governo: il no di Conte e Crimi


La crisi che ha scatenato non gli ha riservato altro che questo: Renzi fuori Governo. Il rifiuto totale arriva dal Primo ministro Giuseppe Conte, appoggiato dalla maggioranza di Palazzo Chigi. Il Premier lo aveva già bastonato durante la diretta avvenuta lo scorso 18 gennaio, giorno della fiducia della Camera. “C’era bisogno di aprire una crisi in questa fase? No”, queste erano state le sue parole di rimprovero. E con lui è d’accordo Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 Stelle. “Leggiamo dichiarazioni e interviste di esponenti politici ancora convinti che ci sia spazio per ricucire con Renzi. Questo nonostante le mie e le nostre affermazioni nei giorni precedenti siano state chiarissime in tal senso. Allora lo ribadisco, a scanso di ogni equivoco. Per il Movimento non ci sono margini per ricucire con Renzi, la porta è definitivamente chiusa”, sono queste le sue parole di stamani. “Non torneremo con chi è inaffidabile”, conclude.
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Renzi fuori Governo: Conte guarda avanti


Ma il piano d’azione continua, anche con Renzi fuori Governo. Ciò che vuole fare Giuseppe Conte è agire per l’Italia e tentare di risollevarla dalla depressione epidemiologica. Il primo step è guardare al Recovery Plan europeo, che sarà utilizzato per risollevare l’economia del Paese. Rafforzare il mondo del lavoro e la coesione sociale – questi i due punti della strategia politica del Premier. “Non verranno lasciati indietro i cittadini in difficoltà”, assicura. Si mira a continuare ad aiutare le famiglie con bonus di vario genere, e si guarda anche alla ripresa del turismo.