Report morti Covid: il 99% dei morti non aveva completato il ciclo vaccinale. I restanti morti, che avevano ottenuto le dosi, avevano un’età media più alta e un numero medio di patologie pregresse maggiore.
Report morti Covid dell’Istituto Superiore di Sanità
In un approfondimento contenuto nel report dell’Istituto Superiore di Sanità sono riportati i dati dei morti da febbraio ad oggi. Il 99% dei morti non aveva completato il ciclo vaccinale. Infatti, solo l’1% dei morti avevano ricevuto entrambe le dosi del vaccino. Tra questi ultimi è stata riscontrata un’età media alta e un numero di patologie pregresse maggiore. I decessi sono stati complessivamente 35.776 dal primo febbraio. La data del primo febbraio è stata scelta come data indice perché riguarda le settimane necessarie per completare il ciclo vaccinale. Infatti, al primo febbraio erano passate cinque settimane dal 27 dicembre 2020, ossia la data di inizio della campagna vaccinale. Lo studio in questione è basato su un campione di alcune cartelle cliniche dei morti di Covid. Nel campione dei morti che avevano fatto sia la prima che la seconda dose l’età media risulta decisamente alta (circa 88 anni).
Inoltre, il numero medio di patologie osservate in questo gruppo di decessi è molto più elevato rispetto ai morti della popolazione generale. Dopo l’insufficienza respiratoria acuta, le sovrainfezioni sono le complicanze maggiormente diffuse nelle persone decedute con ciclo vaccinale completo. Le terapie più utilizzate su questi pazienti sono: la terapia antibiotica e quella steroidea. In conclusione, i risultati dell’approfondimento possono avere due possibili spiegazioni. La prima riguarda l’anzianità e le numerose patologie che possono avere una ridotta risposta immunitaria. La seconda può essere spiegata dal fatto che è stata data priorità per la vaccinazione alle persone più anziane e vulnerabili. Questi rappresentano la popolazione con maggiore prevalenza di vaccinazione a ciclo completo alla data in cui è stata eseguita questa valutazione.
A tale rapporto ha partecipato come geriatra dell’ISSGraziano Onder: “Il campione è piccolo ma sufficiente per trarre conclusioni di conferma sulla validità dei composti anti Sars-CoV-2. Non è una sorpresa che in una minoranza di persone i vaccini non siano efficaci, di solito accade nei molto anziani e nei malati con sistema immunitario debilitato. È difficile fare una stima. Si può affermare senza ombra di dubbio che i vaccini hanno salvato milioni di vite”. In merito a tale valutazione è intervenuto anche il virologo Giorgio Palù, componente del Comitato tecnico scientifico. Palù ha detto: “Il ciclo completo a mRNA (Pfizer, Moderna) protegge dall’ospedalizzazione intorno al 95%, al 90% dal Covid-19 sintomatico e all’80% dall’infezione. La variante Delta viene efficacemente neutralizzata specialmente dagli anticorpi indotti dai vaccini a mRNA. Sono però necessari valori più sostenuti rispetto a quelli necessari a limitare il ceppo virale originario (ceppo Wuhan)”.