Rientro Scolastico 2018: tra diritto allo studio e bonus

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rientro scolastico 2018

Rientro scolastico 2018: gli alunni delle scuole primarie e secondarie tornano tra i banchi di scuola. Secondo il calendario scolastico, in Campania la prima campanella è suonata il 12 settembre. Un rientro difficile, forse, ma essenziale. Il diritto allo studio (leggi anche l’articolo: Caos maturità 2019) è garantito dagli articoli 33 e 34 della Costituzione italiana. Ai sensi dell’art. 34, che sancisce il diritto all’istruzione, l’istruzione inferiore è obbligatoria e gratuita. Il diritto allo studio in senso proprio, invece, si riferisce al percorso scolastico successivo all’obbligo e a quello universitario. In entrambi i casi, lo Stato supporta coloro che, privi di mezzi economici adeguati, si dimostrino capaci e meritevoli.

Rientro scolastico 2018: il buono libri

Lo Stato sostiene gli studenti svantaggiati

Rientro scolastico 2018In base le stime di Federconsumatori per l’anno 2018/2019, i genitori italiani spenderanno più di 520€ per l’acquisto del corredo scolastico dei propri figli. Somma cui occorre aggiungere il costo dei libri di testo, variabile in base alla scuola e al grado di istruzione. Come ogni anno, a garanzia del diritto allo studio, saranno erogati buoni libri per sostenere le famiglie meno abbienti. Nei mesi scorsi, il MIUR ha firmato un decreto dipartimentale per la ripartizione tra le Regioni di 103 milioni di euro destinati alle cedole librarie 2018/2019 (più altri 10 milioni derivanti da un fondo aggiuntivo approvato con Legge di Bilancio). Nella fattispecie, la Regione Campania ha raggiunto un’intesa con A.L.I. “Associazione Librai Italiani”, S.I.L “Sindacato Italiano Librai” e A.N.C.I. Campania. La convenzione sottoscritta ha lo scopo di tutelare il diritto allo studio attraverso il coinvolgimento degli Enti Locali e le associazioni dei librai. In questo modo, si eviteranno ritardi nell’erogazione del servizio e le famiglie potranno beneficiarne quanto prima. Per la richiesta dei buoni libri si rimanda ai siti web o gli uffici dei relativi Comuni. Qui sono indicati i parametri (in funzione del modello ISEE), le procedure, le scadenze e le graduatorie finali degli aventi diritto. Le scuole, poi, provvederanno alla distribuzione dei buoni ai genitori.

Rientro scolastico 2018: l’Alternanza scuola-lavoro

Un connubio tra formazione teorica e pratica

Oltre alla didattica tradizionale, gli alunni parteciperanno a PON, progetti, attività sportive e all’Alternanza scuola-lavoro. Quest’ultima è disciplinata dai commi da 33 a 43 della Legge 107 del 2015 (la cosiddetta Buona Scuola). Si tratta di una modalità didattica il cui scopo è consolidare le conoscenze acquisite in aula, attraverso l’esperienza pratica. L’Alternanza scuola-lavoro è obbligatoria per tutti gli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori, compresi i licei. Le attività potranno essere realizzate anche all’estero. Gli studenti sono impegnati in progetti coerenti con il proprio piano di studi, grazie ai quali acquisiscono competenze tecniche e testano le proprie attitudini. Ciò permetterà loro, in futuro, di orientare in maniera consapevole i rispettivi percorsi di studio e di lavoro.

Come funziona?

È il dirigente scolastico a stipulare apposite convenzioni con le imprese e gli enti pubblici o privati disponibili all’attivazione dei progetti, selezionati dal registro facente capo al comma 41 della Legge 107. Inoltre, ai sensi della Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in Alternanza scuola-lavoro, gli studenti stessi possono esprimere una valutazione sui percorsi che li vedono protagonisti. Così facendo, il nostro Paese si conforma alle prassi europee – che coniugano la formazione teorica e quella pratica – contestualizzandole nel panorama socioculturale italiano.

Rientro scolastico 2018: l’anno in corso
Il rapporto Eurydice e la Maturità 2019

Rientro scolastico 2018Secondo l’Unione Europea, l’anno scolastico in Italia è il più lungo d’Europa, a pari merito con la Danimarca. Il rapporto Eurydice ha confrontato i calendari scolastici e accademici 2018/2019 dei 38 paesi che partecipano al programma Erasmus. Gli studenti italiani e quelli danesi trascorrono a scuola 200 giorni l’anno, contro la media europea di 170/180 giorni. Ultima l’Albania, con 156 giorni di lezione per anno scolastico. Una differenza data dalla diversa pianificazione del calendario scolastico e dalle relative pause didattiche, distribuite difformemente in base al Paese. Un’ulteriore dicotomia è rappresentata dall’esame di maturità. In alcuni Paesi dell’Unione, ad esempio, la maturità è ripartita in più prove, somministrate durante l’ultimo anno scolastico o lungo tutto il percorso di studi. I nostri studenti, invece, affrontano l’esame tra giugno e luglio del quinto anno della scuola superiore.

Maturità 2019, cosa accadrà?

Rientro scolastico 2018La maturità 2019 riserverà non poche sorprese. Innanzitutto, addio alla terza prova! Le prove scritte saranno due e varranno 20 punti ciascuna. Sarà valutata l’intera carriera scolastica, attraverso l’attribuzione di crediti fino a un massimo di 40. Le prove Invalsi e l’Alternanza scuola-lavoro si svolgeranno regolarmente, ma per quest’anno non pregiudicheranno l’ammissione all’esame finale. Per ulteriori informazioni, date le peculiarità del nuovo esame di Stato, non resta che attendere comunicazioni dal MIUR.

 

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