Rinnovo contratto scuola 2022 ultimissime. Le trattative sul rinnovo s’incentrano soprattutto sul lato economico dei documenti. A Palazzo Chigi i sindacati chiedono di ingrandire le buste paga, in modo tale da fronteggiare l’inflazione sempre più in aumento.
Riforma contratto scuola: la trattativa ‘Istruzione e Ricerca’ e il budget disponibile
Si torna a parlare del mondo della scuola. Con la nuova iniziativa che illustreremo tra poco, si vuole trovare un’intesa soprattutto negli accordi economici. Ma la trattativa ‘Istruzione e Ricerca‘ 2019/2021 non si preannuncia affatto facile. Iniziamo subito a parlare di soldi. Stando a quanto si vocifera tra il ministero e i sindacati, il budget disponibile sale a 2 miliardi (con un incremento del 3,8%). Ciò significa che una busta paga contiene 50/55 euro netti di 90 lordi. Va poi addizionato il taglio cuneo e, in arrivo nel mese di luglio, 200 euro stabiliti dal governo. I sindacati sperano di riuscire a convincere i piani alti ad aumentare il valore lordo, portandolo a 102/105 euro. Questo perché rientra tra le cifre del Patto per la Scuola firmato l’anno scorso a Palazzo Chigi.
Arretrati contratto scuola 2022: i presupposti per il 2022/2024
“L’inflazione ha raggiunto livelli impressionanti”, rivela l’ANIEF. “L’ISTAT dice che nell’ultimo anno siamo arrivati ad un incremento del 6% dell’aumento del costo della vita. Come si può pensare di fronteggiare un’inflazione del genere con un solo aumento della busta paga?” Si spera che la tortuosa trattativa duri il meno tempo possibile in termini di scadenze e rinnovi. Bisogna decidere in breve tempo, così che si inizino a creare prospettive per ciò che sarà il contratto scuola 2022/2024. Stando a quanto discusso nel primo incontro dell’ARAN, bisogna recuperare tutti gli arretrati e aggiungere un aumento. In modo tale che si creino presupposti sostanziosi per il contratto dei prossimi anni.
Rinnovo contratto scuola DSGA e ATA e i contratti scaduti da 40 mesi
Sempre dal primo incontro ARAN si evince che bisogna raggiungere la “parità di trattamento tra personale precario e di ruolo. Specifiche indennità (per il rischio biologico, le sedi disagiate eccetera) con nuovi profili professionali ATA, la valorizzazione dei DSGA e dello staff dell’autonomia”. Continua Marcello Pacifico, Presidente Nazionale ANIEF: “Stiamo ribadendo il nostro ‘no’ alla parte del Decreto Legge n. 36 che introduce modalità di reclutamento e formazione a vantaggio di pochi. E a un contratto di categoria scaduto da 40 mesi senza segnali di svolta da parte del Governo e dell’amministrazione. Il personale ATA è decisivo per l’organizzazione delle nostre scuole e per arrivare ad una didattica di qualità. Con l’autonomia scolastica ha assunto compiti sempre più vasti e probanti.”