Influenza aviaria, scoppia focolaio a Ostia. Avvertenze: “Cuocete bene cibi”

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A Roma influenza aviaria scoppiata in un allevamento di pollami di Ostia. Ad insospettire il numero elevato di morti di galline nell’allevamento. Un’ordinanza regionale ha insistito zone di sorveglianza in un raggio di 10 km dalla zona infetta. 

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Roma influenza aviaria: lo scoppio del focolaio 

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Ph presa dalla pagina ufficiale di Nicola Zingaretti

Secondo una prima ricostruzione della catena di infezione, il paziente zero è da ricondurre ad un’oca selvatica che è entrata nell’allevamento. La zona dell’allevamento si trova ad Ostia Antica che è stata identificata come “zona rossa”. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha predisposto ieri un’ordinanza. La zona rossa è stata perimetrata a 3 km dall’allevamento. Sul posto anche i sanitari dell’Asl di Roma 3 per effettuare i test necessari. A delineare il quadro completo attuale, l’assessore alla sanità Alessio D’Amato. “Sono interessati 35 piccoli allevamenti. La situazione è sotto controllo ma ci sarà, dalle prossime ore, una task force che dovrà attuare le strette misure dell’ordinanza a cui non possono esserci deroghe”. Per le prossime due settimane è bloccata qualsiasi entrata ed uscita del pollame della zona. Inoltre per i lavoratori che entrano in contatto con gli animali è scattato l’obbligo di mascherine, guanti, copriscarpe e tute speciali. 

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Roma influenza aviaria: le rassicurazione dell’Istituto Zooprofilattico

Roma influenza aviaria, rachitismo diabete Asl Napoli regione sla campania festa della donna coronavirus CoVFASTTenendo conto della situazione odierna, la paura in seguito al suddetto focolaio è stato molto alta. Nonostante il virus posso colpire anche l’uomo ed un passaggio di specie sia effettivamente possibile, il responsabile dell’Istituto Zooprofilattico di Roma ha tenuto a rassicurare sulla situazione. “Non bisogna preoccuparsi per quanto riguarda il consumo di prodotti sia la carne che le uova sono sicure. L’aviaria non è un problema di sicurezza alimentare, sebbene sia importante la cottura.” Il direttore Ugo La Marta spiega come l’infezione avvenga solo con il contatto diretto con sangue o feci degli animali infetti. Tuttavia l’allerta deve restare alta. “Finora abbiamo avuto solo episodi di contagio da animale a uomo, mai da uomo a uomo. Ma parliamo di un virus altamente instabile, che potrebbe mutare e fare il salto”.

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