Roma turista morta – Tragedia e polemiche, questa la sintesi perfetta di quanto avvenuto. A Roma, una turista tedesca di appena 25 anni muore, presumibilmente per i ritardi dei soccorsi. Il fidanzato si è lamentato per l’impossibilità di comunicare coi sanitari del 118, ma la regione Lazio non ci sta, e risponde colpo su colpo alle polemiche.
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Roma turista morta: la vicenda
Janna, una giovane tedesca di 25 anni, a gennaio scorso era in vacanza con il partner di 34 anni. Con un furgone camperizzato, la coppia stava girando l’Europa. E quel 20 gennaio si trovavano a Focene, una frazione di Fiumicino. Mentre i due passeggiavano sulla spiaggia, Janna si sarebbe sentita male. Alle prime avvisaglie, il compagno avrebbe chiamato il 118. Ma le difficoltà sono state riscontrate subito. Douglas avrebbe poi atteso un po’, cercando alla fine di intercettare l’ambulanza muovendosi col furgone in giro per la frazione, per poi trovarla là dove avevano lasciato l’indicazione inizialmente.
Non sufficientemente tempestivo l’intervento dei sanitari, forse. La giovane è morta di lì a poco. Inoltre le spoglie della giovane, a distanza di due mesi e mezzo, sono ancora in Italia. Con numerosi problemi la famiglia, seguita dall’avvocato Piccioni, starebbe cercando di riportarla dall’ospedale G.B. Grassi di Ostia a casa.
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Roma turista morta: lo strazio e la rabbia del fidanzato
Ma perché avrebbero tardato? Secondo Douglas perché gli operatori 118 non conoscevano l’inglese. “Mi hanno messo subito in attesa per trovare un operatore in grado di parlare l’inglese. Poi, sempre faticando nelle comunicazioni, mi è stato detto di tenere acceso il GPS cosicché l’ambulanza ci trovasse”. Il compagno sarebbe stato sentito anche dai carabinieri, ai tempi. Anche qui molte le critiche. Douglas ha affermato che per le domande per le indagini “usavano Google Translate”.
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Roma turista morta: la replica secca della regione
Mentre montano le polemiche, il Lazio non tace. La regione, guidata dall’ex segretario dem Nicola Zingaretti, ha rilasciato alla stampa una nota in replica molto secca.
“In riferimento all’articolo pubblicato da Repubblica cronaca di Roma si desidera precisare che la telefonata di emergenza del giorno 20.01.2022 delle ore 15.39 è stata subito gestita correttamente in lingua inglese ed è stato geolocalizzato l’intervento con le coordinate di latitudine e longitudine. La telefonata è durata circa due minuti ed il contenuto audio, concesso dalla Centrale operativa del numero unico dell’emergenza, viene per trasparenza integralmente allegato. È stato disposto dalla Direzione regionale Salute un audit clinico su tutta la gestione del soccorso, che ha sempre avuto un supporto ininterrottamente in lingua inglese, non appena concluso, l’audit, verrà reso noto. Attualmente il servizio del numero unico di emergenza dispone di traduzione in 16 lingue, compreso l’ucraino. Ai familiari della giovane purtroppo deceduta vanno le nostre profonde condoglianze”
Oltre alla nota stampa, citata per completezza, è stata anche pubblicata la telefonata del giovane al 118. C’è però un piccolo giallo: l’audio pubblicato è di appena due minuti. Il fidanzato della povera Janna, tuttavia, parla di una chiamata durata oltre dieci minuti. Chi dice il vero? Quali problematiche ci sono state? Avrà contribuito l’allontanamento dei giovani dal luogo a ritardare i soccorsi? Tante domande a cui anche la magistratura vuole risolvere, con una notizia di reato iscritta, per ora, a carico di ignoti.