Russia delfini, è questa l’arma segreta dell’esercito di Putin. Sembrerà bizzarra come notizia, ma in realtà è una pratica che i russi portano avanti dall’Unione Sovietica. La notizia arriva da fonti inglesi. L’obbiettivo di questa pratica serve per individuare possibili ordigni. Verranno impiegati dunque per monitorare e proteggere la base di Sebastopoli, essendo addestrati per piazzare vere e proprie bombe su navi nemiche. Evitando così possibili incursioni subacquee dei nemici. La notizia è confermata da alcune immagini satellitari.
L’arma segreta di questa guerra, che nessuno forse si sarebbe mai aspettato: i delfini. Ebbene sì, i media inglesi ne diffondono la notizia. Le immagini satellitari invece la confermano. La Russia è pronta ad utilizzare dei delfini per difendere la base di Sebastopoli. Una tattica già utilizzata storicamente dall’Unione Sovietica e che Putin dunque ripropone per il conflitto Ucraina-Russia attuale. I mammiferi si troverebbero all’interno di due recinti galleggianti all’ingresso del porto. Sarebbero stati messi lì già da febbraio, dunque una mossa premeditata quella dei delfini. La particolarità di questa scelta è dovuta alla capacità dei delfini, se ben addestrati, di individuare ordigni sott’acqua. Ciò inoltre impedirebbe le incursioni subacquee dei nemici oltre che fornirebbe alla Russia un vero e proprio esercito marino. I delfini infatti sono anche addestrati per combattere.
Seppur appaia decisamente bizzarro come sistema di difesa, l’utilizzo dei delfini si è dimostrata una buona scelta più volte. Di fatto anche l’US Navy hanno sviluppato, ormai da tempo, una tipologia di programma analogo. Ovviamente, oltre ai mammiferi, sono presenti anche altri dispositivi di sicurezza. Tutti gli strumenti in possesso dei russi saranno infatti probabilmente utilizzati per difendere Sebastopoli. Una scelta simile, visto che si è citata l’US Navy, è stata fatta anche da altri paesi. Tra questi vi sono ad esempio Israele e la Corea del Nord. Una pratica che può dunque sembrare anomala appare invece la normalità sul campo militare. Per la Russia poi, si tratta di una vera e propria tradizione. Mosca infatti utilizza questa pratica sin dai tempi dell’Unione Sovietica. Lo scopo era sia quello difensivo che offensivo. Dalla detonazione di ordigni al piazzamento di quest’ultimi.
Russia delfini: una tradizione che viene dall’URSS
A parlare della storicità di questa pratica è la storia della Russia stessa. L’unità utilizzata per la difesa di Sebastopoli infatti apparteneva già all’URSS da tempo. Si parla infatti di Kazachya Bukhta. Con il crollo poi dell’Unione Sovietica, quest’ultima era passata in manoall’Ucraina. Rendendo così lo stato ucraino l’unico con un programma di addestramento delfini, assieme agli Stati Uniti, per scopi militari. Con l’annessione della Crimea però i delfini sono tornati tra le mani dei russi. Così sono ripresi i training di quest’ultimi. Nonostante le richieste di Kiev, che più volte ne aveva richiesta la restituzione, Mosca si è rifiutata. Di fatto, l’importanza bellica di quest’ultimi non è da sottovalutare. Ai tempi dell’Unione Sovietica sono infatti stati addestrati per piazzare esplosivi su navi nemiche e infilzare i nuotatori con arpioni. Insomma, veri e propri soldati marini.