Saluto romano Acca Larentia. La commemorazione di Acca Larentia è da anni uno degli appuntamenti più importanti per la destra italiana. Durante l’evento si sarebbe effettuato il saluto romano al grido “presente” urlato all’unisono da tutti i presenti. Scoppia la polemica nel paese.
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Saluto romano Acca Larentia: cosa avvenne il 7 gennaio del 1978?
Saluto romano Acca Larentia. Il 7 gennaio la destra italiana si raduna dinanzi all’ex sede del Msi per ricordare le vittime cadute nel 1978. Si tratta di due giovani del Fronte della Gioventù assassinati dinanzi la storica sede di partito. L’agguato avvenne intorno alle 6:20. Un gruppo di militanti neofascisti stava uscendo dalla sede venendo travolti da colpi d’arma da fuoco. I colpi vennero esplosi da un commando di estrema sinistra. Poco dopo si arrivò ad uno scontro a fuoco con le forze dell’ordine che portò alla morte di un terzo militante missino.
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La cerimonia che ricorda le vittime
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La polemica social
Il paragone che emerge sempre più nei commenti sui social è quello con quanto accaduto alla Scala di Milano. Durante la prima della Scala un uomo si era alzato in piedi per urlare “Viva l’Italia Antifascista”. La reazione immediata della Digos portò all’identificazione della persona. La polemica nasce soprattutto perché nel caso di Acca Larentia nessuna delle forze dell’ordine presenti siano intervenute per il reato di apologia di fascismo.
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Elly Schlein cavalca l’onda social e annuncia l’interrogazione parlamentare
Tra gli esponenti dell’opposizione più attivi non poteva mancare l’attuale segretaria del PD Elly Schlein che, con un post, mette in mostra tutto il suo disappunto. “Roma, 7 gennaio 2024. E sembra il 1924” scrive la segretaria PD per poi annunciare l’intenzione di presentare un’interrogazione al ministro Piantedosi. Il Movimento 5 Stelle non resta a guardare e presenta un esposto in Procura per apologia di Fascismo. Anche i partiti di destra ad ogni modo tendono a prendere le distanze da quanto accaduto. Fratelli d’Italia si dice lontana anni luce da quel tipo di manifestazioni. La Digos intanto prepara un’informativa che manderà alla magistratura che si sta occupando del caso.