Caso Abbas, stop ricerche del corpo. Il fidanzato: “È chiusa in una stanza”

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Fonte fotografie: YouTube

Saman Abbas ricerche sospese dopo 67 giorni. Le terre dell’azienda agricola di Novellara non sembrano aver dato i risultati in cui tutti speravano, dunque bisogna cambiare strada. Le indagini proseguono senza sosta, continuando a coinvolgere tutte le unità investigative delle Forze dell’Ordine di Reggio Emilia.

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Saman Abbas ricerche senza risultati: stop dopo 67 giorni

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Durante la prima settimana di giugno, il PM aveva rilasciato una dichiarazione da far rabbrividire. Bisognava osservare la sparizione della ragazza pachistana sotto un’altra luce: cercare un corpo morto invece di uno vivo. A confermare tale visione dei fatti è stato il fratello minore della giovane scomparsa. “Mio zio Danish ha ucciso Saman”, aveva detto. Dopo aver rivelato i piani dell’intera famiglia (correre al riparo in Pakistan), ha rivelato l’ubicazione del cadavere della ragazza. Il corpo era stato seppellito in una delle serre dell’azienda agricola in cui lavoravano gli Abbas. Sono, dunque, prontamente intervenute le unità cinofile per riesumare Saman. Ma arrivati a luglio, la nullità dei risultati ha spinto gli investigatori ad abbandonare le ricerche. Le indagini proseguiranno in altro modo, continuando a concentrarsi su cinque indagati. Si tratta dei genitori della 18enne, due cugini e uno zio.

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Saman Abbas ricerche sospese: la ragazza è ancora viva?

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Saqib Ayub, fonte: ‘Estate in Diretta’

Le unità cinofile non hanno trovato nulla nel luogo di sepoltura indicato dal fratello della pachistana, scomparsa poco dopo aver rifiutato un matrimonio combinato. Questo ‘niente’ aumenterebbe le speranze del fidanzato della 18enne, Saqib Ayub. Saman è viva, ha dichiarato durante un’intervista a ‘La Stampa’. “La sogno tutte le notti. Piange e dice di aiutarla a uscire dalla camera in cui è rinchiusa.” Saqib ha inoltre riferito di alcuni dettagli fondamentali per la vicenda. Ha affermato che più volte i genitori di lei hanno ostacolato la loro relazione, usando minacce e inganni di vario tipo. “Il padre (di Saman) una volta è andato a trovare la mia famiglia in Pakistan. Ha detto ai miei parenti più stretti che dovevo lasciarla, altrimenti avrebbero ucciso loro in Pakistan e me in Italia, perché sapevano dove abitavo.”