Saman Abbas zio omicidio: ha dichiarato di non essere assolutamente coinvolto nella sparizione della nipote. Le sue parole sono state riportate da ‘Chi l’ha visto?’ e provengono dall’arringa di difesa di Danish Hasnain. Secondo la Corte francese, tuttavia, la sua versione dei fatti è incoerente; pertanto è stata rimandata al 24 novembre.
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Saman Abbas zio omicidio: “Non c’è stato”
Sono passati sette mesi da quel 30 aprile, l’ultimo giorno in cui si hanno avute notizie di Saman Abbas. Ragazza pakistana e incline alle tradizioni occidentali, si è come volatilizzata nel nulla. Le indagini sono partite subito, sotto le richieste del fidanzato di lei, preoccupato a sua volta per la propria incolumità. Nella famiglia di Saman, infatti, c’era un mito che terrorizzava chiunque: lo zio Danish. Il suo nome è stato fatto per la prima volta dal fratello minore della ragazza, il quale si è recato dai Carabinieri per una forte testimonianza. Lo avrebbe infatti accusato di averla brutalmente uccisa e poi nascosto il cadavere.
Le unità cinofile hanno setacciato in lungo e in largo un luogo abbordabile per la sepoltura del corpo, ovvero un’azienda agricola di Novellara nella quale più membri della famiglia lavoravano. Lì le telecamere di sorveglianza hanno catturato il passaggio della giovane pakistana e dei suoi parenti – ma nessun reperto organico è stato rinvenuto. “Il corpo non è stato ritrovato perché non c’è stato omicidio”. Questa è la dichiarazione dello zio durante la sua difesa.