Samuele, parla Cannio: “L’ho fatto cadere, poi ho mangiato una pizza”

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Sulla morte del piccolo Samuele domestico rilascia nuove agghiaccianti dichiarazioni. Dopo la tragica vicenda, sarebbe andato a mangiarsi una pizza. Il domestico dice di aver avuto un capogiro mentre era sul balcone. La gip del caso non crede che sia stata un’azione accidentale e ha convalidato il fermo per l’uomo.

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Samuele domestico rilascia nuove dichiarazioni 

bimbo morto Torino, samuele domestico Sin da subito gli inquirenti che si sono occupati del caso del piccolo Samuele non hanno creduto che si fosse trattato di un incidente. Le dinamiche sulla vicenda sono state in parte chiarite dal domestico 43enne. Ieri ha infatti rilasciato nuovi dettagli sull’accaduto. “Ero fuori al balcone. Avendo sempre il piccolo in braccio, in prossimità della ringhiera, ho avuto un capogiro. Mi sono affacciato perché udivo delle voci provenire da sotto. A questo punto ho lasciato cadere il bambino di sotto.” L’uomo continua descrivendo gli attimi successivi alla tragedia. Dopo aver compreso quello che aveva fatto si sarebbe rifugiato nelle vie della Sanità. “Sono fuggito a casa. Poi sono andato a mangiare una pizza nella Sanità.” L’uomo soffrirebbe di problemi psichiatrici che starebbe anche curando in un centro per l’igiene mentale. Tuttavia ha dichiarato di non aver parlato dei suoi problemi ai genitori del bambino al momento dell’assunzione. 

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Samuele domestico: la testimonianza del vicino  

samuele domestico, Caserta carcere violenze, omicidio willy,L’uomo si trova ora nel carcere di Poggioreale, dopo le ultime dichiarazioni il gip che si occupa del caso ha convalidato ieri il suo fermo. L’uomo si trova nel reparto dei pazienti affetti da problemi psichici. L’ipotesi è che la difesa chieda quanto prima una consulenza psichiatrica per attestare l’insanità mentale del loro assistito. Anche per questo motivo nella convalida firmata dal gip si legge come il movente “non può dirsi allo stato pienamente accertato.” Arrivano anche le testimonianze di un vicino che avrebbe assistito all’intero accaduto. “Non mi ricordo l’ora esatta. Mi trovavo lì fuori come tutti i giorni e all’improvviso abbiamo visto questo bambino che cadeva. Lui stava fuori al balcone con il bambino. È precipitato giù. C’era sangue dappertutto e non si è capito più niente.”