Oggi, 4 ottobre, si celebra San Francesco d’Assisi. La sua è una delle figure più note e venerate della cultura e della tradizione cristiana. Spogliatosi delle sue vesti e dei suoi agi, visse una vita povera dedicandosi agli altri e a Dio.
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San Francesco d’Assisi: il santo “poverello”
Il ragazzo abbracciò una vita povera, lontano da velleità mondane, dedicandosi alla preghiera, al lavoro manuale, al servizio ai malati e all’elemosina. Nel 1209, ottene l’approvazione dal Papa per la creazione del suo ordine. Poco dopo, fece la conoscenza di quella che diverrà Santa Chiara, altra figura molto importante nel cristianesimo. Le offrì riparo e l’abito monacale. Attorno a Chiara nascerà, successivamente, l’ordine delle Clarisse.
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L’eredità di San Francesco
San Francesco è patrono d’Italia, dell’Umbria, degli animali, dei poeti, dei commercianti e degli ecologisti. Nel 1223, la notte di Natale, rievocò la nascita di Gesù attraverso il primo presepe vivente della storia. Da li prenderà vita la tradizione presepiale, in occasione delle festività natalizie. Secondo le agiografie, nel 1224 al termine di una visione, su mani e piedi comparvero delle stigmate. Quei segni erano simili a quelli dei chiodi con i quali Cristo fu crocifisso. Due anni dopo, San Francesco spirò, lasciando al mondo un’incredibile eredità spirituale.