San Marino verso l’immunità di gregge? Sì, grazie a 37mila dosi di Sputnik

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San Marino sputnik immunità

San Marino Sputnik immunità di gregge, il traguardo si avvicina. Il piccolo stato indipendente, fino a poco tempo fa, arrancava rispetto ai giganti. Una campagna vaccinale sostenuta con Pfizer, ma i numeri restano bassi. Dalla Russia arriva la soluzione: 37mila dosi di Sputnik. Basteranno a coprire la vaccinazione di tutta la popolazione e immunizzarla. Campania e Veneto richiedono il vaccino e Ferrara sperimenta il farmaco russo.

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San Marino Sputnik immunità e dubbi: i numeri che parlano

San Marino sputnik immunitàSan Marino stringe nuovi accordi per accelerare la battaglia contro il Coronavirus. Il piccolo stato indipendente ha finora condotto una campagna vaccinale troppo lenta. Da febbraio a oggi, è stato utilizzato il farmaco anti-Covid Pfizer. 13.832 le dosi somministrate. Delle quali, 8.830 persone hanno ricevuto la prima dose, mentre 5.002 la seconda. Lo stato di San Marino soffre ancora l’incidenza del virus SARS-CoV-2. I dati aggiornati vedono 41 persone ricoverate all’Ospedale Maggiore di Stato, di queste, 12 in terapia intensiva. Sembrerebbero numeri irrisori confrontati con quelli italiani o esteri, ma al netto delle disponibilità ospedaliere i dati allarmano il Paese.

Nella scorsa notte, nella Repubblica di San Marino sono giunte 37mila dosi di Sputnik. La Segreteria di Stato sammarinese ha stretto accordi con il fondo sovrano russo. Il protocollo si rafforza con un’intesa stretta con l’Istituto Nazionale Nikolai Gamaleya, di Mosca. A garanzia dell’efficacia del farmaco russo. Lo stato indipendente conta poco più di 33mila residenti. Le dosi ricevute saranno sufficienti a coprire l’intera campagna vaccinale. 18.500 per la prima dose e la restante metà per la seconda. 400 dosi al giorno per concludere la campagna. Conti alla mano, è facile dedurre che la Repubblica sammarinese potrà così raggiungere efficacemente l’agognata immunità di gregge.

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San Marino Sputnik immunità di gregge vicina? Anche Ferrara nella sperimentazione

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La soluzione di San Marino allarma e preoccupa il circondario. Una soluzione che si potrebbe definire rapida e avventata. La motivazione? Sputnik V non ha ancora ricevuto la certificazione e l’approvazione da EMA e FDA. Il farmaco russo è messo in dubbio anche da enti governativi e commissario europeo incaricato della campagna vaccinale, Thierry Breton, reputa non sia necessario all’Europa. Breton è convinto che basti la produzione europea per raggiungere l’immunità nel 27 paesi entro giugno. Un freno imposto silenziosamente a Merkel e Draghi che hanno ipotizzato di rivolgersi al Cremlino per proseguire la corsa contro il Covid. Eppure, alcune riviste scientifiche, tra cui la britannica “The Lancet” considerano il farmaco sicuro ed efficace. Tuttavia, dopo il caso AstraZeneca è difficile comprendere dove inizi la ragione scientifica e dove finiscano i dubbi dell’efficacia farmacologica.

Intanto, dopo San Marino, anche l’Università di Ferrara si dice aperta alla sperimentazione di Sputnik V. Il sindaco della città, Alan Fabbri, si dice soddisfatto e speranzoso e guarda al farmaco russo come un’ulteriore arma contro la pandemia. “Ferrara c’e’ e vuole dare un contributo a tutto il Paese per uscire quanto prima dalla pandemia“. Sebbene il farmaco non sia ancora stato autorizzato dagli enti europei preposti, anche i Comuni di Coriano e San Leo, Emilia-Romagna, chiedono la vaccinazione con Sputnik. Vicini di casa dei sammarinesi, con una lettera richiedono una collaborazione tra i due stati affinché, i lavoratori di frontiera possano usufruire della somministrazione del farmaco. Una soluzione che permetterebbe a quei lavoratori di ritornare all’attesa normalità.

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