Sangue San Gennaro sciolto – il miracolo tanto atteso dai fedeli è finalmente avvenuto. La liquefazione è avvenuta nel pomeriggio di ieri, domenica 2 maggio, nel Duomo di Napoli. Tanta gioia e sollevazione da parte dei cristiani, che hanno trascorso due interi giorni in assoluta preghiera. Tale evento è visto come buon pronostico, una luce dopo un intero anno di oscurità e dolore.
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Sangue San Gennaro sciolto! La paura è finita?
Domenica 2 maggio 2021, ore 17:18 – San Gennaro ha compiuto il miracolo. Sotto gli occhi dei fedeli riuniti nel Duomo di Napoli, è avvenuta la liquefazione attesa per lungo tempo. Sono stati, infatti, giorni di grande preoccupazione per il popolo napoletano. Il sangue si sarebbe dovuto sciogliere sabato primo, poiché immediatamente precedente alla prima domenica di maggio. Ciò non è avvenuto, scatenando nei cristiani la paura di un cattivo presagio. Alla delusione emersa nella gente sono seguite ore e ore di preghiere, un tentativo di riparo al mancato miracolo. E poi, il giorno dopo, è successo ciò che tutti desideravano. A dirigere il vero e proprio evento è stato l’arcivescovo don Mimmo Battaglia, il sostituto dell’ormai pensionato Cardinale Sepe.
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Sangue San Gennaro sciolto: cosa rappresenta?
Lo scioglimento del sangue di San Gennaro è un celebre fenomeno religioso per tutti i napoletani devoti al Cristianesimo. A miracolo avvenuto, i fedeli si riuniscono alla Cattedrale per poter pregare e affidarsi al patrono di Napoli. Ciò avviene in tre periodi dell’anno:
- 19 settembre, ovvero il giorno dell’onomastico del santo;
- Il primo sabato di maggio;
- 16 dicembre, in ricordo dell’eruzione del Vesuvio nel Seicento bloccata dallo stesso San Gennaro.
Mostratasi l’ampolla miracolata ai napoletani, non si è potuto fare altro che tirare un sospiro di sollievo. “San Gennaro è sempre con noi. Ma ci aspetta un periodo molto duro che ci deve vedere uniti da sentimenti di profonda fratellanza”, è stato il commento di Luigi De Magistris, presente alle preghiere. Ulteriori ospiti speciali sono stati il monsignor Vincenzo De Gregorio e il governatore Vincenzo De Luca.