Quella volta che Saviano definì Meloni bastarda: rischia 3 anni di carcere

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Savino querela

Saviano querela da Meloni per averla definita bastarda durante una puntata di Piazzapulita su La7. Da dicembre 2020, oggi la prima udienza del processo che potrebbe costare allo scrittore 3 anni di carcere. Anche Salvini querela l’opinionista, ma sotto il pugno di ferro finisce anche Michela Murgia e altri intellettuali. La questione migranti divide potere e coscienza, intellettuali e politici: il campo minato tra umanità e campagna elettorale.

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Saviano querela da parte di Meloni e Salvini

Sembra iniziata una nuova era, fatta di ripicche e battibecchi, di parole legate al dito, di bavagli contro l’indignazione. Un’epoca dove uno scrittore viene portato in un’aula di tribunale e rischia 3 anni di carcere per aver espresso la sua opinione contro il potere. Questo accade a Roberto Saviano, scrittore e opinionista da sempre discorde con le opinioni della Destra. In particolare con la visione e l’azione politica di Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Nel dicembre 2020, durante la trasmissione Piazzapulita su La7, Saviano espresse un’invettiva molto forte che gli costò una querela per diffamazione da parte della leader di Forza Italia. 

“Vi sarà tornato alla mente tutto il ciarpame detto sulle ong: ‘taxi del mare’, ‘crociere’… viene solo da dire bastardi Meloni, a Salvini, bastardi, come avete potuto? Come è stato possibile, tutto questo dolore descriverlo così?” Queste le parole dello scrittore che a due anni di distanza non rimangia la sua parola e a La Stampa torna a tuonare forte. “Rivendico la mia indignazione e il mio più profondo disprezzo versi chi, di fronte a un naufragio, non dice che le vite umane vengono prima di ogni strumentalizzazione o percorso politico più o meno severo, inflessibile, feroce, da Papeete o da pacchia finita”.

Lo scrittore, però, è stato querelato anche da Salvini, dopo le accuse mosse da Saviano all’indomani della scoperta di una talpa russa nella sede della Nato di Napoli. “I più fedeli sostenitori di Putin li abbiamo avuti, per anni, soprattutto in politica” scriveva Saviano in un post. E ancora: “Sull’ambiguità dei rapporti di Salvini e Putin è davvero necessario aggiungere altro? In ogni caso, la comunicazione di Salvini sulla guerra in Ucraina, il suo non aver mai preso le distanze, se non con una conveniente (e finta) svolta pacifista, sono circostanze che parlano da sole”.

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Saviano querela e processo: l’appoggio degli intellettuali e il punto di vista sulla questione migranti

L’indignazione dello scrittore è forte e da anni continua la sua battaglia per la verità, assumendosi il carico delle sue responsabilità. Oggi ha inizio il processo, dopo due anni, per diffamazione. Un processo che Saviano sapeva bene sarebbe arrivato, per le sue posizioni scomode al partito dominante. “Leggo il mio nome in tendenza su Twitter perché gli elettori di Meloni mi invitano a lasciare il Paese. Questi sono avvertimenti e questa è l’Italia che ci aspetta”. Scrisse lo scrittore dopo la vittoria della Destra alle ultime elezioni. Una previsione nefasta che decadeva nella più oscura visione: scrittori dissidenti, nemici della patria, a moda del fascismo. Cento anni dopo, spaventa ancora l’opinione degli intellettuali.

A pensarla allo stesso modo è Michela Murgia, non simpatizzante delle Destre e dell’operato di Meloni & Co. La stessa è finita nel mirino della querela, per aver accusato la Presidente del Consiglio di scavalcare il femminismo. Non solo, tra i sostenitori di Saviano diversi intellettuali e associazioni scrittori, tra cui Burhan Sonmez, presidente della Pen International. La questione che accomuna gli intellettuali è l’indignazione per la materia migranti. La querela che potrebbe costare a Saviano tre anni di carcere parte proprio da qui.

Nel novembre 2020, una nave dell’ONU Open Arms salvò un neonato e altri 111 migranti, ma dovette sbarcare sulle coste di Malta. Il bambino morì, i soccorsi erano arrivati troppo tardi, e la madre gridava: “Dov’è il mio bambino? Ho perso il mio bambino”. Oggi, la questione non è diversa e Saviano, così come Murgia, accusano il Governo di mancata umanità. Di ripetere gli errori del passato e badare alla propaganda, alla politica e non al soccorso umano.

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