SCAMPIA – 20 febbraio 2020. Cade alle 11.17 il primo squarcio della Vela Verde, e nella polvere si dissolve un pezzo – uno dei tanti – del degrado che macchia questa terra. “Non siamo Gomorra”, si legge sui muri delle Vele. Muri che hanno visto la parte peggiore della società, ma anche quella migliore, quella pulita, che ha voglia di rinascita. Ed è proprio per la riqualifica dell’intero territorio che la Vela A – 45 metri di altezza e 1800 metri quadri di area ricoperta – sarà abbattuta nell’arco dei prossimi 40 giorni. Il progetto è partito già dal 1997, con l’allora sindaco Antonio Bassolino, continuato con la successiva giunta comunale – coordinata da Rosa Russo Iervolino – e in corso tutt’oggi con il sindaco Luigi de Magistris. “Restart Scampia” è il nome di quest’impresa, costata 27 milioni di euro, che vuole riscrivere la storia di Secondigliano.
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Scampia, Vela Verde: primo giorno di demolizione
“Oggi è una giornata bella per tutta Napoli – prosegue de Magistris – per tutto il quartiere e per tutto il Paese. Non so quanti possono capire che significa rimanere a vivere in queste case mantenendo la dignità, l’umanità e l’onestà. Bisogna ringraziare queste persone che, lasciate nel degrado da tanti anni, hanno lottato per la giustizia, per i diritti e per una Napoli migliore“.
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“Restart Scampia”: intervista al sindaco de Magistris


Sindaco Luigi de Magistris, in cosa consiste e come si strutturerà il progetto “Restart Scampia”?
“È un progetto unico in Italia, sostenuto dal Comitato Vele, dall’Università di Napoli Federico II e dal sindaco di Napoli. Prevede l’abbattimento di tutte le vele, tranne una, che verrà riqualificata. È un progetto di rigenerazione urbana che porterà infrastrutture nuove tra scuole, asili nido e impianti sportivi. È una vera e propria rivoluzione in un quartiere che per troppo tempo è stato simbolo – ingiustamente – di Gomorra. È un riscatto del quartiere anche contro i pregiudizi, e una grande lezione di umanità”.
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Una storia da riscrivere
Gli edifici sono distribuiti in due lotti contigui:
- M – con le vele A, B, C, D – soprannominate poi come Vela Verde, Vela Gialla, Vela Rossa e Vela Azzurra;
- L – con le vele F, G e H – già tutte abbattute.
Inizialmente concepito come simbolo di collettività, in un nucleo di socializzazione organizzato in centri d’aggregazione e spazi comuni, il progetto – per varie “vicissitudini” – si è rivelato un fallimento. Restart Scampia vuole dunque riscrivere la storia del territorio, con un percorso di rigenerazione urbana strutturato nell’abbattimento di tre Vele (A, C e D) e una riqualificazione della quarta, quella azzurra, che resterà in piedi. La degna superstite si ergerà come simbolo dello Stato e delle istituzioni, trionfanti sul crimine e sulla malavita. “Quando il vento dei soprusi sarà finito, le Vele saranno spiegate verso la felicità”, urlano gli intonaci stanchi e oggi, per Scampia e per tutta Secondigliano, è un giorno felice.