Sciopero camionisti scaffali vuoti nei supermercati. Lo sciopero attuato da migliaia camionisti ha determinato dopo la chiusura di alcuni imprese anche la mancanza di cibo nei supermercati. La Coldiretti ha annunciato che nelle prossime ore potrebbero aumentare gli scaffali vuoti per carenza di cibo fresco e di giornata.
Sciopero camionisti scaffali vuoti e merce non consegnata
Lo sciopero dei camionisti continua anche oggi e le conseguenze diventano sempre più gravi. Infatti, dopo la chiusura, si spera temporanea, di alcune aziende, iniziano a scarseggiare le merci nei supermercati. Lo sciopero sta causando danni incalcolabili al settore agroalimentare. Infatti, la frutta e verdura non viene consegnata e marcisce nei magazzini. Una situazione devastante per le aziende agroalimentari che già sono messe a dura prova dall’aumento dei costi di produzione delle materie prime. Bisogna ricordare che l’85% delle merci viene trasportata su strada e lo sciopero ne compromette notevolmente la diffusione. Le problematiche, manco a dirlo, riguardano principalmente il Sud Italia e la situazione potrebbe peggiorare nelle prossime ore. Infatti, i primi problemi stanno sorgendo in Sicilia dove è maggiore la presenza di attività agricole colpite dallo sciopero. Pare che però dopo l’appello del governatore della Sicilia, Musumeci, la protesta stia scemando per il bene delle aziende.
In riferimento alla protesta degli autotrasportatori che causa gravissimi problemi soprattutto al Sud è intervenuta la Coldiretti. In un comunicato ufficiale la Coldiretti ha affermato: “Occorre trovare una soluzione immediata per rimuovere i blocchi stradali. Bisogna consentire la ripresa dei ritiri dei prodotti nei magazzini e la consegna ad industrie e distribuzione commerciale.” In merito è intervenuto anche il direttore di Unione Italiana Food, Mario Piccialuti. Egli ha detto: “Lo sciopero dei trasportatori è l’ultimo collo di bottiglia di una situazione che va avanti da mesi. Tale situazione ha costretto molte imprese a chiudere le proprie linee di produzione per mancanza delle materie prime. Ha reso impossibile la consegna del prodotto finito. Tutto ciò ha causato danni per milioni di euro non solo alle imprese ma a tutto il tessuto sociale che ruota attorno a esse.” L’associazione rappresenta 450 imprese e 800 brand dell’alimentazione italiana.
In alcune zone d’Italia i protestanti sono stati ascoltati dalle amministrazioni e si è cercata una soluzione. Infatti, per esempio in provincia di Matera alcuni sindaci hanno ascoltato i camionisti. I protestanti hanno evidenziato, oltre al caro gasolio, anche altri disagi come i prezzi dei pedaggi e la manutenzione dei mezzi. Gli amministratori locali hanno in seguito sottoscritto una richiesta di incontro urgente la ministero. In tale documento sono state esposte le difficoltà della categoria e la volontà di cercare soluzioni concrete e rapide. Dapprima, i camionisti chiedono di ridurre l’aumento dei carburanti, dato che sono consapevoli che non si po’ ridurre i costi di produzione. In queste ore sono state emesse misure dallo Stato per migliorare la situazione. Infatti, sono stati stanziati circa 80 milioni presenti nel decreto Energia. Tale somma è garantita per il sostegno al settore penalizzato da problematiche strutturali e dagli aumenti del costo carburante.