Sciopero magistrati – Oggi l’astensione dei giudici paralizza largamente l’attività dei tribunali. Il motivo? Gli interventi “contro la magistratura. Sul banco degli imputati c’è la riforma Cartabia, ma anche i referendum del 12 giugno. Ma è effettivamente così? Molte le critiche mosse da ex magistrati ai loro ex colleghi. Entriamo nel dettaglio della situazione.
Ti consigliamo come approfondimento – Stuprata e filmata dal branco, il giudice li libera: “Lei era consenziente”
Sciopero magistrati: le modifiche “della discordia”
Forse per bloccare questi referendum, il governo si è adoperato per una riforma. La riforma Cartabia, nel suo complesso, interviene nelle stesse discipline. Soprattutto, bloccando l’andirivieni di pm che diventano giudici giudicanti e viceversa. Ma non solo: un nuovo sistema di valutazione, anche disciplinare. Sostanzialmente, tutti provvedimenti che rivedono il sistema della magistratura. Senza, però, privarla della sua autonomia e della sua dignità.
Evidentemente non è questo quello che pensa l’Associazione Nazionale Magistrati. Il sindacato dei giudici, salito alla ribalta negli ultimi anni, ha indetto, lo scorso 30 aprile, l’astensione dei magistrati di oggi.
Ti consigliamo come approfondimento – Ecco il primo giudice beatificato dalla chiesa cattolica
Sciopero magistrati: perché oggi i giudici si astengono?
Tutto perché i giudici vogliono voce. Una voce più forte verso chi è chiamato a modificare la situazione attuale. Soprattutto, verso chi deve cambiare i meccanismi d’elezione del CSM e di valutazione della magistratura. Dopo i molti casi emblematici degli ultimi anni, del giudice Palamara e della “eroina dell’antimafia” Saguto i più noti, da più parti si è richiesta la revisione degli organi corporativi. Dopotutto, i fatti hanno dimostrato che il potere magistratuale non è stato poi tanto diverso dal potere politico nel passato.
Ma l’ANM e i magistrati non ci stanno. Neanche malgrado gli appelli del capo dello stato, negli ultimi anni e nel discorso d’insediamento, che spingono per una riforma.
Ti consigliamo come approfondimento – Referendum sulla giustizia: ecco i quesiti che nessuno sa di dover votare
Sciopero magistrati: Le parole di un “illustre ex”


Ma non mancano critiche alle toghe. E non da chi è additato, dai magistrati e dall’opinione pubblica, come nemico della giustizia. Non da chi, garantista, viene tacciato di esserlo per interesse personale. Non quindi da Berlusconi e i suoi, non da Salvini e dalla Lega, non da Renzi e Italia Viva.
Le critiche piovono contro l’atteggiamento dell’ANM da un illustre ex: Antonio Ingroia. L’ex magistrato dell’antimafia ha negli ultimi anni adottato un atteggiamento critico nei confronti della magistratura. Come molti “ex”, come anche Colombo, Palamara e altri, ha assunto un atteggiamento di critica e autocritica. In particolare, Ingroia ha rilasciato delle dichiarazioni all’agenzia AdnKronos sull’astensione.
L’ex giudice riconosce di aver scioperato, ma sempre e solo in determinati momenti storici. Cioè quando c’era un “corpo a corpo con la politica che tentava di strangolare l’autonomia e l’indipendenza della magistratura”. Ma non è il caso di oggi, secondo il siciliano. Per lui, le modifiche della riforma sono di fatto “inutili o inefficienti, ma non contro la magistratura”. E non le manda neanche a dire, il palermitano, affermando che “la magistratura deve fare autocritica”. Ciò a causa del crollo della credibilità della categoria.