Sciopero Tassisti – Si respira aria tesissima a Roma, letteralmente presa d’assalto dallo sciopero dei tassisti che protestano dopo la fumata nera relativa al Ddl Concorrenza. Ancora adesso i tassisti stanno forzando i blocchi messi dalla polizia e lanciando bottigliette e fumogeni contro Palazzo Chigi.
Molti posti di lavoro sono a rischio e l’estate politica si preannuncia più calda che mai.
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Sciopero tassisti: cosa sta succedendo a Roma
Chiari e inequivocabili i cori, lanciati contro Uber, (il servizio privato di noleggio auto con conducente contro il quale da subito i tassisti italiani hanno ingaggiato un’enorme battaglia, affermando di non essere protetti abbastanza dalle leggi in vigore) e contro il Governo. Finora poco ha potuto la polizia per fermarli.
Tra i momenti di grande tensione, non manca chi tenta delle minuscole pacificazioni per evitare che si arrivi al grande scontro. “Ricordate – dice un tassista – giochiamo tutti per la stessa squadra” e mostra la bandiera tricolore lasciata srotolare su un cancello. “Vogliamo solo lavorare onestamente – dice un altro dei tassisti in sciopero – Altrimenti finisce che andiamo tutti a rubare. Lo slogan che però riassume perfettamente la protesta è solo uno: “Draghi, non te lo chiede l’Europa, te lo chiede Uber“.
Ma andiamo a vedere i motivi della protesta.
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Sciopero tassisti: i motivi della protesta


I tassisti scioperano contro l’approvazione di alcune parti del Ddl Concorrenza. La sintesi estrema è fatta da uno degli scioperanti, ripreso dai Rainews24:
“Il motivo di questo sciopero è uno: il servizio taxi non può essere inserito nel Ddl Concorrenza. Il servizio taxi è un servizio pubblico essenziale. Noi abbiamo bisogno di tre cose: i due decreti attuativi che mancano e il decreto del Presidente del consiglio sulla gestione delle piattaforme tecnologiche. L’intermediazione deve essere fuori dal servizio pubblico; ci deve essere una connessione e gli strumenti di decisione devono stare in mano o al pubblico o ai tassisti”.
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Sciopero tassisti: il Ddl Concorrenza, pomo della discordia
Nel primo, il Ddl affida al Governo (cioè all’esecutivo) le decisioni sul trasporto pubblico urbano non di linea. Cioè, detta in breve, su chi entra a far parte o meno di questo enorme mercato. I tassisti non ci stanno e affermano che la materia dovrebbe essere discussa all’interno di un accordo tra Governo, lavoratori e sindacati.
Il secondo punto, molto più semplice da capire, è che il Ddl Concorrenza approvato permetterà a Uber e similari di potersi fare pubblicità, esattamente come i taxi. I tassisti lamentano una concorrenza sleale.
Oggi si è svolto l’incontro tra le parti alla presenza di Teresa Bellanova, viceministra delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili. L’incontro si è concluso con un nulla di fatto. Da qui la protesta dei tassisti. Nelle grandi città l’adesione è stata enorme e la protesta durerà ancora fino a domani.