Non solo Covid: tutte le scoperte scientifiche del 2020

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scoperte scientifiche 2020

La fine di dicembre si avvicina e, con essa, anche questo fatidico anno. Ma è stato davvero così apocalittico? Affacciandosi al balcone della scienza si possono ammirare le nuove scoperte scientifiche 2020, significativi passi avanti per l’umanità. Di seguito si riportano quelle più sensazionali, selezionate da National Geographic.

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Scoperte scientifiche 2020: dall’altezza di un dinosauro

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Illustrazione di un cucciolo di tirannosauro, dal sito web della National Geographic

Ad aprire la classifica “scoperte scientifiche 2020” è un argomento che ci riporta al Mesozoico, l’era dei dinosauri. Nel 1983 sono stati rinvenuti dei resti di dinosauri nel Montana (USA) e nel 2018 è accaduto in Alberta (Canada). In entrambe le occasioni, questi siti archeologici hanno rivelato che si tratta di tirannosauri non ancora usciti dall’uovo. Abbiamo forse già ritrovato reperti simili in passato, ma semplicemente non sapevamo che potessero appartenere a cuccioli di tirannosauro poiché li immaginavamo più grossi. I cuccioli mesozoici, infatti, si sono rivelati essere grandi quanto un chihuahua con una lunga coda. Questi resti risalgono a circa 75 milioni di anni fa.

Ed è di nuovo in Alberta che ci troviamo. Nel 2011 sono stati riportati alla luce dei resti animali di 110 milioni di anni fa. Il dinosauro in questione è un nodosauride, caratteristico per le sue spine ossee ricoperte da cheratina lungo tutto il corpo. Il ritrovamento comprende anche l’ultimo pasto del gigante erbivoro. Il fossile è stato analizzato quest’anno: nello stomaco vi sono ramoscelli e felci, elementi che inducono gli studiosi a ipotizzare che la morte sia avvenuta in estate.

Infine, gli scienziati hanno fatto una scoperta straordinaria. Dai resti di un Hypacrosaurus stebingeri risalente a 70 milioni di anni fa, è stato possibile osservare particelle di DNA di dinosauro. Non è stato possibile tuttavia eseguire un’estrazione, ma la testimonianza visiva è bastata a confermare la conservazione di particelle biologiche nel processo di fossilizzazione.

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Scoperte scientifiche 2020: un tuffo nel passato

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Cranio dell’Homo Erectus più antico della storia. Fotografia di Jesse Martin, Reanud Joannes-Boyau e I.R. Herries

Le scoperte scientifiche 2020 continuano a riguardare il mondo dell’antichità. Nel 1969 in Australia è precipitato un meteorite, il Murchison. A mezzo secolo da allora, la rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences si è espressa in proposito. Anni e anni di studi hanno rivelato la straordinaria autenticità della roccia, affermando che è la più vecchia trovata sulla Terra fino a oggi. Risale circa tra i 4,6 e i 7 miliardi di anni fa ed è persino più vecchia del Sole.

I due studenti australiani Jesse Martin e Angeline Leece si trovano nella miniera di Drimolen, Sudafrica, alla ricerca di fossili. Riportano alla luce dei resti di cranio, che si è rivelato essere il più antico reperto della testa dell’Homo Erectus, vissuto tra 2 milioni e 108 mila anni fa. Ciò è di grande importanza perché è utile a ricostruire un approfondito albero genealogico della specie umana.

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Scoperte scientifiche 2020: uno sguardo al cielo

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Sismografo presente su Marte, NASA

Ma la classifica scoperte scientifiche 2020 non riguarda solo la preistoria. Appena un anno fa, infatti, è stato registrato il primo terremoto in assoluto proveniente da Marte. Successivamente, sono stati captati dei ronzii provenienti proprio dal pianeta rosso, di cui ancora non si conosce l’origine. È probabile che sia stato dovuto al lander presente in zona, ma è solo una teoria. Il rumore è caratterizzato da una frequenza più alta rispetto a quella a cui siamo abituati: quella presente sulla Terra, infatti, è più bassa ed è influenzata dai mari e dai venti.

Betelgeuse è una delle stelle più visibili dalla Terra ed è distante 600-640 anni luce da noi. Nel periodo che va da ottobre 2019 allo scorso aprile, è risultata meno luminosa del normale a causa di una nuvola di polvere provocata dalla stella stessa. Nonostante non fosse la prima volta che la sua luminosità fosse diminuita, non era mai accaduto per una tale condizione.

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Scoperte scientifiche 2020: rivelazioni a un passo dall’uomo

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Manufatti in pietra rinvenuti in Messico. Immagine pubblicata sul profilo Twitter di John Hawks

La prossima delle dieci scoperte scientifiche 2020 è ambientata in Messico, dove sono stati ritrovati manufatti in pietra. Questi sembrano risalire a 30 mila anni fa circa, molto prima rispetto alla risaputa presenza storica dell’uomo in America. Gli scienziati si sono rivelati molto incuriositi da ciò, tuttavia non sono ancora giunti a conclusioni certe.

L’ente di ricerca oceanografica, lo Schmidt Ocean Institute, si è tuffato nei mari a nord-est dell’Australia alla ricerca di tesori. Ciò che ne è fuoriuscito è stato sensazionale: la Grande Barriera Corallina conserva un grattacielo di corallo vero e proprio, alto ben 500 metri. Questa imponente struttura sottomarina è stata aggiunta alla lista delle sue simili, diventandone l’ottava. Il tutto è reperibile presso il canale YouTube “Schmidt Ocean“.

E per concludere, ecco uno dei più grandi risultati raggiunti dalla scienza. Lo scorso 25 giugno l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato che l’Ebola è stata debellata. L’ultimo dato di malattia registrato ha visto:

  • 3481 contagiati;
  • 2299 vittime;
  • 1162 sopravvissuti e guariti.

Agire direttamente sul problema è stato complicato a causa della politica locale, ma grazie a una grande campagna di vaccinazione la malattia è stata debellata. Dopo due anni di epidemia, il Congo ha potuto tirare un sospiro di sollievo.