Con la presentazione nei giorni scorsi del nuovo dpcm Natale, il Premier Giuseppe Conte ha confermato la chiusura della scuola per tutto il mese di dicembre. La didattica a distanza ĆØ diventata ormai fondamentale per permettere agli studenti di restare al passo con i programmi. Ma quali sono i danni che comporta la chiusura delle strutture scolastiche?
Scuole aperte o didattica a distanza? Una domanda su cui il Governo italiano discute da mesi. Una domanda su cui verte il futuro del Paese. Sempre più studenti, stanchi ormai delle modalitĆ imposte dallo Stato, chiedono a gran voce un ritorno in aula. Durante la presentazione dellāultimo dpcm, il Premier Conte ha però dato una data attendibile per un ritorno in aula: il 7 gennaio. āSi continuerĆ a lavorare per assicurare la condizione di massima sicurezza per i ragazzi. Il 7 gennaio potremmo tornare con la didattica in presenza. In presenza al 75% anche nelle superiori di secondo gradoā. Dopo le consultazioni con le Regioni e i continui dibattiti sulla scuola sicura, finalmente per studenti e docenti sembra essere arrivato il momento di fare un countdown definitivo.”
Il rientro a scuola comporta diversi nodi da sciogliere. Uno di questi il problema trasporti, settore in cui la nostra penisola ha serie difficoltĆ . Il ministro dei trasporti Paola De Micheli, poche settimane fa, aveva proposto un rientro in aula che prevedeva una fascia oraria dalle ore 8 alle ore 20. Gli autobus non bastano e per consentire a tutti un rientro in sicurezza sembra quasi necessario ampliare gli orari scolastici. āDobbiamo spalmare lāentrata e lāuscita degli studenti sulle prime dodici ore della giornata, dalle 8 alle 20ā. Una notizia non confermata dal Premier Conte, il quale però ha lasciato intendere di non voler escludere nessuna possibilitĆ .Ā
Turni pomeridiani e lezioni dāestate a scuola? La risposta della ministra Azzolina
La ministra dellāistruzione Azzolina non ha dubbi sul ritorno in aula il 7 gennaio. Durante la trasmissione āLāaria che tiraā, la ministra ha anticipato alcuni dei punti su cui il governo sta lavorando. Lāobiettivo ĆØ far rientrare nelle aule almeno il 75% degli studenti delle superiori. Per farlo ĆØ necessario ampliare lāorario scolastico. La ministra ha giĆ esposto alle Regioni di allungare il calendario scolastico al mese di giugno e si ĆØ detta a favore dei turni pomeridiani.
Domanda lecita, quella che riguarda gli esami di MaturitĆ del 2021. Le modalitĆ dāesame sono ancora unāincognita e la ministra Azzolina dovrĆ porre le direttive nei prossimi mesi.
Da inizio novembre gli studenti sono impiegati nella didattica a distanza. Ma questa misura di sicurezza ĆØ servita davvero? La chiusura delle scuole costa caro agli studenti, costretti a seguire (nel migliore dei casi) con uno smartphone. Il nostro paese era impreparato a dover fronteggiare smart working e DAD, e ancor oggi restano criticitĆ nonostante i salti mortali di molti lavoratori.
La chiusura delle scuole inoltre presenta un forte danno sul futuro dellāintero Paese. Secondo uno studio di Engzell, Frey e Verhagen, pubblicato su Nature, la didattica a distanza a lungo andare porterebbe una riduzione dei punteggi nei test. Un danno che non può essere ignorato e che mette a rischio futuro del Paese.Ā