Scuole e riscaldamento – “A settembre fa ancora troppo caldo. Bisogna far iniziare le scuole il primo ottobre”. L’abbiamo sentito tutti no? Ma si potrebbe fare davvero? E come? E se esistessero altri modi di salvare capra e cavoli? Forse è ora di fare un po’ il punto della situazione su un argomento destinato a rendere le temperature di settembre ancora più calde di quanto non siano.
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Scuole e riscaldamento climatico – Si può iniziare l’anno il primo ottobre?
Risposta semplice semplice: no! Almeno, sicuramente non quest’anno. Non solo perché le scuole sono già iniziate (in Alto Adige iniziamo il 5 settembre), ma perché il calendario scolastico è deciso dalle singole regioni, come espressamente previsto dal ministero.
Quindi bisogna trovare un accordo con tutte le regioni, questione ai limiti dell’impossibilità perché ognuna ha le sue motivazioni. Se è facile dare autonomia alle regioni sul tema, come è capitato nel 1977 quando il calendario scolastico è stato “regionalizzato“, molto più complicato è tornare a una decisione unanime. I gruppi a favore di un inizio il primo ottobre (settore turistico, studenti, docenti) sono chiari; quelli contro (genitori in primis, ma anche pedagogisti che si preoccupano del summer learning loss) anche. Ma ognuno guarda al proprio orticello senza considerare la verità dei fatti.
Scuole e riscaldamento climatico – Poche verità ignobili
Ma quale sarebbe questa verità dei fatti? Un insieme di piccole verità che riassumo qui
- Modificare le date di inizio anno scolastico senza modificare le date di ripresa del lavoro porta un aggravio alle famiglie non sostenibile a meno di un concreto aiuto statale che non può ridursi a bonus a pioggia e molto limitati. Il problema riguarda tutte le famiglie.
- Le scuole non possono essere completamente climatizzate. Le aule sono troppe e molti genitori sarebbero contrari per i rischi dell’aria condizionata. Inutile dire: “le segreterie sono climatizzate”. Ogni plesso scolastico ha una segreteria e decine, se non centinaia di classi.
- Poiché è impossibile intervenire unitariamente sui giorni di pausa durante l’anno, iniziare l’anno scolastico a ottobre vuol dire farlo terminare a fine giugno – inizio luglio, quindi non risolvendo il problema ma solo spostandolo e aggravandolo (immaginate i possibili malesseri per gli esami di Stato).
Scuole e riscaldamento climatico – Una possibile soluzione (per gli studenti più grandi)
Le attività extrascolastiche sono tante, e tra queste:
- PCTO (già Alternanza Scuola Lavoro);
- Settimana autogestita;
- Viaggi d’istruzione (che a settembre, quindi decisi molto prima, costerebbero meno che ad aprile e sarebbero anche un incentivo in più per alcuni ragazzi per evitare le bocciature);
- Viaggi di 1 o 3 giorni, gite organizzate;
- Rapporti con gli enti locali, con lezioni fatte in biblioteche, palestre, parchi, approfittando dell’orario ridotto;
- Eventistica nelle scuole: cene didattiche all’alberghiero, performance di teatro al classico e così via;
- Tornei sportivi, laddove possibile, approfittando degli spazi esterni.
Così fino al primo di ottobre. Da una parte si canalizza la residua energia estiva dei ragazzi, dall’altra si anticipano cose che a scuola già si fanno, scaglionate però in periodi diversi, così da far risultare molto più omogeneo il periodo ottobre – giugno, senza rischiare che i docenti perdano alcuni ragazzi nei momenti finali dell’anno.