Shock prezzi alimentari: è uno dei punti focali di discussioni a Dabos, dove si sta conducendo il Forum Economico Globale. A partecipare vi è anche il Presidente ucraino Zelensky, il quale invoca ancora una volta l’aiuto del mondo. Secondo quanto affermato se la situazione non migliorerà ci troveremo davanti a un aumento smisurato dei prezzi alimentari.
Ti consigliamo come approfondimento – Sofiia Karkadym, la rifugiata Ucraina scappata con l’inglese: “Colpa della moglie!”
Shock prezzi alimentari: l’allarme di Kristalina Georgieva
Da oggi, lunedì 23 maggio, fino a giovedì 26 maggio si tiene il Forum Economico Globale. Quest’anno ci sono parecchi argomenti di cui discutere: condizioni climatiche, pandemia, conflitto bellico e conseguenti effetti sull’economia mondiale. Tra le molteplici personalità è presente Kristalina Georgieva, economista e politica bulgara. Ciò che traspare dalle sue parole non sono affatto buone notizie. Secondo le sue previsioni, il Fondo Monetario internazionale potrebbe dover tagliare le stime di crescita mondiale. Il suo discorso si focalizza su tre punti: “Primo, stretta delle condizioni finanziarie. Secondo, apprezzamento del dollaro. Terzo, rallentamento della crescita in Cina”. Ma attenzione: “Tutto questo fa sì che un futuro peggioramento non sia da escludere”.
Ti consigliamo come approfondimento – Docente insulta studentessa sui social: “Sta zoccoletta avrà ciò che merita”
Shock prezzi alimentari: l’intervento di Zelensky
A Dabos è presente (tramite collegamento) anche Volodymyr Zelensky, il quale non risparmia critiche contro la Russia. Secondo quanto affermato, bisogna intervenire con sanzioni massime. Per il Presidente ucraino è necessario un “embargo completo sul petrolio. Che tutte le banche russe siano escluse dai sistemi globali e che non ci sia nessun commercio con la Russia. Questo è il momento in cui si decide se la forza bruta dominerà il mondo. Se così accadrà, non avrà più senso organizzare raduni come quello di Davos”. Per Zelensky è indispensabile ricostruire al più presto tutto ciò che è stato distrutto. Questo perché “serve sbloccare i nostri porti marittimi”. Afferma: “Bisogna usare tutti i canali diplomatici, perché da soli non possiamo lottare contro la Russia. Noi parliamo con la Commissione europea, il Regno Unito, la Svizzera, la Polonia, e l’ONU. Chiediamo loro di prendere misure per un corridoio per l’export del nostro grano e dei cereali, altrimenti la penuria avrà effetti sul mondo e ci sarà una estensione della crisi energetica“.