NAPOLI – Nei giorni del 10 e dell’11 giugno da ormai 22 anni Napoli ricorda Silvia Ruotolo, madre, moglie, figlia, cittadina esemplare, strappata ai familiari dalle barbarie della criminalità l’11 giugno 1997. Due giorni ricchi di attività per dare voce alle persone oneste che vogliono una città libera dalla camorra. Dopo l’evento, ne abbiamo parlato con Francesco Clemente, figlio di Silvia Ruotolo e Lorenzo Clemente.
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#GIVEaVOICE: 22ª giornata in memoria di Silvia Ruotolo
“Quando mamma era giovane, era una campionessa di tennis e vinse molti premi” dichiara Francesco Clemente. Grazie alla collaborazione con il Tennis Club Petrarca, sono riusciti a far rivivere questa sua passione. Un torneo che ha coinvolto 12 ragazzi i quali, indipendentemente dal risultato, hanno meritato una medaglia alla memoria.
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#GIVEaVOICE: la cronaca dell’evento
Come di rito, la mattina dell’11 inizia con la deposizione dei fiori in piazza Medaglie d’Oro. Presenti all’evento anche Don Luigi Ciotti, cofondatore e portavoce di Libera, il sindaco Luigi De Magistris e i capi delle forze dell’ordine. Non sono mancati i tanti contributi musicali e culturali di altre associazioni, scuole e cantanti pro-legality.
Una giornata intensa che si arricchisce di emozioni con lo spettacolo teatrale “Silvia, la tua voce, la nostra” messo in scena dai ragazzi di Officina Teatrale Generazione Libera. Subito dopo, l’inaugurazione del bene confiscato alla criminalità e intitolato a Silvia Ruotolo. Il bene, in via Antonio Genovesi (Napoli), è affidato a Iken APS (che lotta da sempre contro l’omofobia). La giornata volge al termine con una messa in suffragio celebrata da Don Luigi Ciotti, Don Tonino Palmese (vicario episcopale della Diocesi di Napoli per il settore “grazia e giustizia”) e Padre Lello (sacerdote della Chiesa di San Giovanni Battista dei Fiorentini, al Vomero).
“La cosa fondamentale – dice Francesco Clemente – è fare memoria, farlo tutti i giorni. Non ricordate le vittime innocenti solo il giorno del compleanno o dell’anniversario della loro uccisione. Dimenticarli sarebbe come ucciderli una seconda volta“.
11 giugno 1997, il ricordo di Francesco Clemente
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Finalmente, nel 2001, venne fatta giustizia e i responsabili furono condannati all’ergastolo. Nel 2011 vennero confermate le condanne e, alla famiglia di Silvia Ruotolo, venne riconosciuto un cospicuo risarcimento dallo Stato. Con quei fondi, Lorenzo Clemente e i figli, Alessandra e Francesco, decisero di creare una realtà per riqualificare Napoli. Nasce così la fondazione “Silvia Ruotolo ONLUS – Tutto ciò che libera e tutto ciò che unisce“.
Una Fondazione per il recupero dei ragazzi in nome di Silvia Ruotolo
Novità di quest’anno, post memoriale, è un accordo di collaborazione con tutti i circoli di tennis del Vomero. La fondazione Silvia Ruotolo ONLUS si mette a disposizione nel sostenere parte delle rette sportive. Lo scopo è quello di dare un’opportunità di rilancio attraverso lo sport.
“Facciamo tutto ciò per dare una speranza e un esempio di onestà a chi vive in un ambiente disagiato. Quello che chiediamo sempre ai giovani è di scegliere da che parte stare. Se decidete di percorrere la strada della criminalità sappiate che le uniche due chance sono la galera o la morte.”