Sito Charlie Hebdo hackerato: il sito web del giornale è stato sotto il mirino degli hacker collegati ai fondamentalisti islamici. L’attacco informatico si è verificato nel pomeriggio di ieri. La denuncia è stata presentata alla Giustizia Francese. I fondamentalisti islamici si sarebbero sentiti minacciati da una vignetta uscita nell’ultimo numero del giornale francese.
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Sito Charlie Hebdo hackerato: attacco informatico
Il sito web di Charlie Hebdo è finito nuovamente nel mirino degli hacker. A quasi otto anni dall’attentato contro la redazione del giornale satirico, il 7 gennaio 2015 nel cuore di Parigi, scatta una polemica con Teheran. Tale polemica è scattata per le ultime caricature riguardanti il leader supremo Ali Khamenei. In merito la giustizia francese ha aperto un’inchiesta riguardante l’attacco informatico di cui è stato oggetto il sito web del giornale. La denuncia è stata presentata dalla stessa direzione di Charlie Hebdo. Ieri pomeriggio, infatti, il sito del giornale risultava accessibile ma non la sua boutique on-line. Intervistato ieri da France Inter, Riss, il direttore del settimanale ha riferito: “Gli attacchi informatici provengono dal Pakistan. Ma è un po’ un classico per Charlie, dovevamo aspettarcelo. Se ormai è solo questo, non è tanto grave”. Non è la prima volta che il sito viene preso di mira dagli hacker.
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Sito Charlie Hebdo hackerato: ennesimo attacco
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Sito Charlie Hebdo hackerato: vignetta sotto accusa
L’autore sotto attacco è un uomo di 59 anni, tra i 35 vincitori del concorso bandito dalla pubblicazione francese. La sua vignetta è stata pubblicata nel numero dedicato al regime iraniano che ha suscitato forti reazioni a Teheran. Il suo disegno è stato pubblicato sulla prima pagina del numero speciale che commemora l’anniversario dell’attentato del 2015 contro la redazione di Parigi e prende di mira le repressioni del regime di Teheran. Il disegnatore aretino dopo aver ricevuto le prime minacce è sotto l’attenzione speciale delle forze dell’ordine per il plausibile rischio di azioni sconsiderate. Nei prossimi giorni, sempre secondo quanto si apprende, la prefettura di Arezzo deciderà se adottare misure ancora più mirate.