Mia Amor Mottley, primo ministro delle Barbados, offre un anno di visto a chi decide di lavorare in modalità smart working nello stato caraibico. L’obiettivo sarebbe quello di aiutare l’isola a incentivare il turismo, in un periodo in cui pochi decidono di viaggiare. La concessione sarà fatta a tutti i lavoratori che decideranno di restare nelle Barbados per un lungo periodo. Scegliere di condurre il proprio lavoro in un luogo di vacanza gioverebbe non solo all’economia dell’isola caraibica, ma anche al benessere psicofisico del viaggiatore.
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Smart working tra palme e acque cristalline: la proposta
Proprio in merito alla flessibilità dello smart working, il premier delle Barbados, Mia Amor Mottley, ha fatto una proposta allettante. Si tratta della possibilità di lavorare da remoto in uno dei luoghi più belli e affascinanti al mondo. Cimentarsi con il proprio computer, mentre si è seduti su una sabbia bianca e fine e con un mare cristallino davanti, diventa uno scenario reale.
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Il “Barbados Welcome Stamp” per lo smart working fuori porta
Il lavoro del primo ministro è ancora in fase di definizione, in quanto bisogna occuparsi delle norme di sicurezza igienico-sanitarie; saranno, ovviamente, fondamentali l’uso della mascherina e un test che mostra negatività per Covid-19.
In attesa di convalida, bisogna ricordare che i voli dal nostro paese verso le Barbados si sono riattivati dal 12 luglio.
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La realtà delle Barbados al di là dello smart working
Il primo ministro riserverà ai lavoratori gli stessi diritti e servizi che spettano ai turisti. Anche la connessione a internet è in fase di potenziamento per permettere agli smart workers un sistema di telecomunicazione eccellente.