Green Pass anche in smart working: dal 15 ottobre diventerà obbligatorio

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Foto dai profili Facebook ufficiali di Roberto Speranza e Renato Brunetta

Smart working Green Pass, le due novità pandemiche sempre più a braccetto. Questo quello che si evince nella bozza che il Governo ha in serbo per il 15 ottobre. Su osservazione di Brunetta e Speranza, rispettivamente ministri della Pubblica amministrazione e della Salute. L’obbligo di certificato si dovrebbe quindi estendere a tutti i lavoratori in smart working. Una misura che andrebbe a riguardare dipendenti sia pubblici che privati.

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Smart working Green Pass: perché il certificato verde sarà obbligatorio

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Dal profilo Instagram del ministro Roberto Speranza

Renato Brunetta, ministro della Pubblica amministrazione, e Roberto Speranza, ministro della Salute, dettano le linee. Lo fanno in vista del 15 ottobre con uno sguardo alla situazione attuale. L’obbiettivo dei due ministri è quello di evitare che vi siano dei “furbetti” tra i dipendenti. Motivo per cui c’è l’intenzione di estendere l’obbligo di Green Pass a tutti i dipendenti, pubblici e privati, in smart working. Quest’ultimi saranno comunque tenuti ad esibirlo (anche virtualmente) per poter lavorare. Inoltre all’interno della bozza sono presenti anche indicazioni su come effettuare i controlli. Tutto però sarà reso noto, in maniera ufficiale dal Governo, soltanto il 15 ottobre.

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Smart working Green Pass: cosa rischia chi non ha il certificato verde

treni assegno di ricollocazione bonus campi estiviassegno unico Regione Campania pensioni pensione casalinghe, Smart working Green Pass,Il rischio di lavorare in smart working senza Green Pass è lo stesso dei dipendenti che lavorano in ufficio. Di fatto il dipendente sarà considerato assente ingiustificato con conseguente sospensione dello stipendio per quei giorni lavorativi. Stesso discorso per i contributi pensionistici ed i giorni di anzianità. I controlli potranno essere seguiti tramite tornelli o tramite app. Quest’ultima eseguirà una verifica a campione giornaliera pari (almeno) al 30%. Sarà inoltre obbligatorio il certificato anche per i visitatori, ciò le “autorità” che si recheranno nel posto. L’eccezione alla regola la fanno gli utenti, ovvero coloro che richiedono l’erogazione di un servizio.

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