Quando si parla di selezione dei venditori e strategie commerciali, il nome di Sofia Trevisan è un punto di riferimento imprescindibile. Imprenditrice e divulgatrice in ambito vendite, Sofia Trevisan esordisce come autrice raccontando il suo percorso in “V per Vendita – Come trovare e formare venditori per la tua azienda“.
Ciao Sofia, parlaci un po’ di te. Chi è Sofia Trevisan?
A me piace definirmi “disobbediente”. Tutto è partito quando ero piccola. Ricordo ancora quando scappavo dall’asilo perché avere dei limiti mi è sempre stato stretto. Come anche quando mio padre, dopo essermi diplomata, mi mise davanti a un bivio: “O vai a studiare economia per poi venire a lavorare in azienda da me, oppure te ne vai di casa e ti mantieni da sola”. Quindi me ne sono andata di casa perché volevo studiare filosofia. Così, per mantenermi, facevo contemporaneamente la venditrice porta a porta.
Come e quando è nata l’idea del tuo brand “Venditore Vero”?
Hai portato al successo oltre 150 aziende. Puoi raccontaci come ci sei riuscita?
Certo. Il fattore più importante sul quale ogni azienda dovrebbe concentrarsi è il
Puoi dirci qual è stato, e qual è ancora, il segreto del tuo successo?
I 2 ingredienti “segreti” che mi hanno portato dove sono ora, come ho già detto precedentemente, sono la disobbedienza e il valore dei miei collaboratori.
L’essere donna nel mondo del lavoro e più nello specifico nel business ad alte prestazioni lo ritieni un vantaggio o uno svantaggio? Credi che tutte le figure che noi donne andiamo a ricoprire possano, in qualche modo, andare in contrasto con la carriera?
A chi volesse oggi lanciare un’azienda o far partire una startup o un business da zero, che consiglio ti sentiresti di dare?
Vorrei consigliare solo una cosa: “Non ascoltare, guarda”.
Evita di ascoltare i pettegolezzi e le critiche negative che ti fanno.
Osserva i numeri, circondati di persone come te, di valore. Fai marketing e impara a vendere.
“Evita di ascoltare i pettegolezzi. Osserva i numeri. Circondati di persone di valore. Impara a vendere.”