Ucraina, telefonata shock tra un soldato russo e la moglie: “Vai e stupra tutte le donne ucraine che incontri!”

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Soldato russo moglie, il dialogo shock di cui tuttavia non si è ancora attestata l’attendibilità. Gli agenti dei servizi di sicurezza ucraini hanno intercettato una telefonata tra un soldato russo e sua moglie rimasta in patria. È lei che lo esorta a compiere un gesto disumano e agghiacciante: “Vai e stupra tutte le donne che incontri”.

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Soldato russo moglie: la telefonata shock che incita allo stupro

pubblicità moleste, Omicidio Rosa Alfieri mamma ElpidioVai e violenta tutte le donne ucraine che incontri. Ma dopo non raccontarmi nulla, non voglio sapere niente, hai capito? Queste le scioccanti parole che caratterizzano un audio messo in circolazione dall’SBU, il Servizio di Sicurezza ucraino. Nello specifico, si tratta di una conversazione telefonica intercettata dalle autorità sopracitate. Nella traccia vocale è possibile sentire anche una voce maschile. Questa, appartenente al marito della donna che prima ha parlato, domanda: “Quindi mi dai il tuo permesso? Posso stuprarle senza neanche dirtelo?“. Poi, nuovamente la voce femminile: “Sì, ma ricordati di usare il preservativo“. Per quanto questo breve scambio di battute soldato russo moglie possa sconvolgere chiunque lo ascolti, è importante rimanere con i piedi per terra. Infatti, non è ancora possibile verificare che si tratti di una registrazione autentica. 

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Soldato russo moglie pro allo stupro: l’altra faccia della guerra

Donna massacrata pugniUna telefonata che lascia senza fiato, specialmente nel momento in cui a pronunciare quelle accanite parole è una donna. Forse non sa cosa significa subire uno stupro, forse non sa cosa vuol dire guerra. E non conosce neanche la storia delle quindici militari donna rinchiuse nel centro di detenzione di Bryansk, Bielorussia. È in quel luogo che sono state costrette a denudarsi in presenza di uomini. È in quel luogo che hanno subito violenze sessuali. Gli stessi trattamenti sono stati riservati anche ai bambini rinchiusi con loro. Su quei piccoli corpi si palesano i segni di torture e stupri. Ad aver reso nota questa cruda realtà è stata Lyudmyla Denisova, commissaria ai Diritti Umani del Parlamento ucraino.

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La storia di Reeny, il cane che attendeva invano il ritorno della padrona

animali abbandonatiQuesta è un’ulteriore storia a testimonianza della drammatica e surreale realtà che sconvolge ogni giorno, da quasi due mesi a questa parte, l’Ucraina. Ci troviamo nella Makariv di metà febbraio, agli albori della guerra azionata dalla Russia. Reeny è un cane fedele, che ama la sua padrona più d’ogni altra cosa al mondo. Ma un giorno arrivano i soldati russi a portarla via. Reeny si ritrova così solo, attorno a lui la devastazione di case e ogni tipo di edificio. Il cane attende il ritorno della sua padrona, trascorrendo le giornate a cercare del cibo di fortuna, come se fosse un randagio. Non sa che la sua amata proprietaria è vittima di un brutale eccidio. Il suo nome compare infatti nella lista di donne stuprate e uccise dai soldati di Putin. Pochi giorni fa, gli abitanti di Makariv sono tornati nelle rispettive case – o meglio, in quel che resta. E hanno ritrovato Reeny, che ora è stato affidato ai familiari della sua amata padrona.