Nate insieme, le due nane gialle, hanno viaggiato insieme per un po’, ruotando reciprocamente. Sembra una canzone di Battisti, ma è la splendida storia del nostro Sole e del suo gemello. Sono state separate, attratte con forza diversa da corpi diversi e si sono allontanate sempre più. (Leggi anche: Digital Transformation, l’era delle organizzazioni digitali) Però un team di scienziati ha trovato la stella a 184 anni luce di distanza dall’altra. Così distanti, così uguali. La comunità scientifica, ma anche teorici e complottisti da tempo avevano ipotizzato l’esistenza di Nemesis, fratello o sorella del nostro Sole.
Gemello del Sole: nomenclatura astrale
La sua carta d’identità dice: “HD 186302”. Codice con cui è stata registrata la stella. Pool di ricercatori, dell’Istituto di astrofisica e scienza dello spazio dell’Università di Porto, ma anche dalla Costa Azzurra, chi dalla Armenia, sostengono sia nata insieme al nostro Sole e che ora si trova nella costellazione del Pavone.
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La ricerca nata da una supposizione geniale
La ricerca degli scienziati è nata da un dato: l’85% delle stelle dell’universo non nasce sola. Spesso infatti due o più stelle condividono lo stesso sistema. Ne è un esempio quello di Alpha Centauri, di cui fa parte Proxima Centauri. Caratteristiche “fisiche” identiche.
Tra loro, solo 55 sono risultate avere uno spettro compatibile a quello del Sole. Successivamente, sono state ridotte a soli 12 corpi celesti. Dopo una ulteriore scrematura con il calcolo dell’età delle stelle, si passa a 3.
HD 186302 è quella che ha il minor margine di errore
L’indiziata è lei, l’unico ostacolo era rappresentato dal luogo, vicino o no al sole?
Così si è andato a ritroso: attraverso modelli elaborati dal satellite Esa Gaia si è determinato che è altamente possibile che HD 186302 e il sole siano nate sotto lo stesso grembo.
Ora Secondo uno studio di “Astronomy & Astrophysics”, si teorizza che, nascendo insieme, si siano contaminate e che siano entrambe portatrici di vita. Ovvero, anch’essa possa permettere all’interno del suo sistema solare, la vita. Serve trovare un pianeta nella fascia abitabile, roccioso, con un’atmosfera simile alla nostra. Perché se c’è un sole nell’universo, può esserci il fratello della Terra, per sentirci meno soli in questo fazzoletto di cosmo.