Sonia Battaglia morta per emorragia celebrale. I figli: “È stato il vaccino!”

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sonia battaglia morta

Sonia Battaglia morta – una vita strappata via questa mattina, giovedì 18 marzo. La donna, napoletana di 54 anni, era ricoverata all’Ospedale del Mare per emorragia celebrale. Le cause del decesso non sono ancora chiare, ma è risaputo che a inizio mese aveva ricevuto una dose del vaccino AstraZeneca. Attualmente si sta indagando per capire se ci sono connessioni con il farmaco anti-Covid. Intanto, l’addolorata famiglia di Sonia chiede giustizia.

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Sonia Battaglia morta: aveva ricevuto il vaccino AstraZeneca

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Sonia Battaglia, dal suo profilo Facebook

Ospedale del Mare, Napoli – è lì che Sonia Battaglia era ricoverata. Era finita in coma in seguito a un’emorragia celebrale che, tuttavia, è stata solo l’apice di una serie di malori. Poco prima di essere trasportata d’urgenza nella struttura sanitaria, la donna ha accusato di febbre, vomito e difficoltà motorie. Nessuno è ancora a conoscenza di quale sia stata la causa scatenante del tutto, ma una gravosa circostanza traccia una pista. Sonia lavorava come segretaria in una scuola, pertanto lo scorso 1 marzo Sonia ha ricevuto una dose di vaccino. Il suo marchio era AstraZeneca, mentre il lotto era numerato ABV5811. Pochi giorni dopo, questo carico è stato ritirato poiché considerato dannoso per la salute. Ma Sonia era già in ospedale, combattendo per la vita. Che sia stato questo, dunque, a provocare la sua morte? La famiglia sostiene appieno questa teoria, ma solo le analisi della scientifica saprà dare una risposta.

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Sonia Battaglia morta: il dolore della famiglia

sonia battaglia mortaLa famiglia di Sonia Battaglia morta non crede alle casualità. I figli hanno ribadito che la donna era perfettamente in salute, fino a quando non si è sottoposta al vaccino contro il Coronavirus. “Noi siamo convinti al 100% che sia stato il vaccino. Soprattutto dopo tutto quello che è avvenuto in Germania riguardante le trombosi celebrali”, aveva detto a nome di tutta la famiglia il figlio Raffaele pochi giorni fa, prima del decesso. Ora tutto ciò che possono dire è: Vogliamo la verità. Si sono affidati all’assistenza legale, mentre la Procura napoletana indagherà meglio sull’accaduto.